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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

censore del suo concitta<strong>di</strong>no. 362 La prima notizia a tal riguardo risale al maggio<br />

1884 e si trova in una lettera in<strong>di</strong>rizzata ad un altro grande sostenitore italiano<br />

del naturalismo, il napoletano Vittorio Pica, al quale egli annuncia <strong>di</strong> aver scritto<br />

a Goncourt annunciandogli la prossima uscita <strong>di</strong> un importante stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> senno<br />

da parte <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a proposito del suo più recente lavoro, Chérie. 363 Sfortunatamente<br />

parrebbe che questo articolo non sia mai stato scritto, sia perché non<br />

se ne trova traccia nei fogli perio<strong>di</strong>ci dell’epoca, sia perché in un successivo<br />

messaggio in<strong>di</strong>rizzato sempre a Pica, Cameroni annuncia che “<strong>Gualdo</strong> finora<br />

non parlò <strong>di</strong> Chérie”. 364 Alcuni anni più tar<strong>di</strong>, nel gennaio '90, il 'monomaniaco<br />

del realismo' continua ad essere ancora interessato al parere gual<strong>di</strong>ano in relazione<br />

a Il romanzo della morte, ultima pubblicazione <strong>di</strong> Bruno Sperani, testo da<br />

lui vivamente raccomandato ai propri corrispondenti; il suo timore risiede nell'ignorare<br />

“se <strong>Gualdo</strong> vorrà, o potrà parlarne nell'Ill[ustrazione Italiana]”, 365 timore<br />

poi confermato una settimana dopo in una seconda lettera dove osserva:<br />

Nuovamente raccomandai [Il romanzo della morte] a <strong>Gualdo</strong>, il quale non si lasciò<br />

muovere per la ragione, che già ad altri autori raccomandati, od amici, rifiutò un<br />

articolo, non volendo far il critico. 366<br />

Questa affermazione, <strong>di</strong> grande interesse, può essere utile per avvalorare<br />

l'ipotesi fin qui delineata del profilo <strong>di</strong> un <strong>Gualdo</strong> assolutamente <strong>di</strong>verso dai<br />

normali critici militanti che rientrano nella tipologia cui appartiene lo stesso Felice<br />

Cameroni: a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quest'ultimo, infatti, egli non è recensore <strong>di</strong> professione,<br />

apparendo piuttosto alla stregua <strong>di</strong> un attentissimo lettore, il cui giu<strong>di</strong>zio<br />

è dai suoi 'colleghi' altamente apprezzato ed atteso, ma <strong>di</strong> un lettore che,<br />

362<br />

Cameroni ha seguito attraverso recensioni, o anche solo me<strong>di</strong>ante citazioni su «Il Sole»,<br />

l'intera carriera <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>: cfr. «Il Sole», 29 maggio 1874 (rec. a Une ressemblance); ivi, 5-<br />

6-7 luglio 1874; ivi, 24 e 25 febbraio 1877 (rec. a La Gran Rivale); ivi, 29 giugno 1877 (in cui è<br />

realizzato un interessante confronto tra stili e meto<strong>di</strong> narrativi <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> e Capuana); ivi, 29<br />

maggio e 6 giugno 1879 (rec. a Un mariage excentrique); ivi, 238, 12 ottobre 1882; ivi, 23 marzo<br />

1883 (rec. a Le Nostalgie) ed ivi, 17 giugno 1892 (rec. a Decadenza).<br />

363<br />

F. CAMERONI, Lettere a Vittorio Pica, a cura <strong>di</strong> E. Citro, Pisa, ETS, 1990, p. 63. Lettera<br />

V dell'8 maggio [1884].<br />

364<br />

Ivi, p. 65. Lettera VI intestata “Milano, il 9/6 '84”.<br />

365<br />

Ivi, p. 106. Lettera XL<strong>II</strong> a Vittorio Pica del 28 gennaio 1890.<br />

366<br />

Ivi, p. 108. Lettera XL<strong>II</strong>I <strong>di</strong> Felice Cameroni del 7 febbraio 1890, dove inoltre si legge,<br />

sempre a proposito <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> e del romanzo <strong>di</strong> Sperani: “Egli stesso mi parlò della buona<br />

bibl[iografia] in Lettere ed arti, ma io non l'ebbi fra le mani”.<br />

386

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