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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Nella Roma bizantina: contatti letterari e collaborazioni e<strong>di</strong>toriali nella capitale<br />

fosse il suo i<strong>di</strong>oma materno – in quella langue d’oïl nella quale d’Annunzio aveva<br />

da sempre agognato <strong>di</strong> “arborer une vanité de poète”. 1<br />

Non sono molti i documenti utili alla ricostruzione dell’esistenza <strong>di</strong> questa<br />

amicizia, letteraria prima ancora che privata; il numero esiguo <strong>di</strong> testimonianze,<br />

tuttavia, è compensato dalla loro preziosità. Sottratti all’oblio in maniera del<br />

tutto fortuita è oggi possibile contare, per ricomporre i contatti avvenuti tra i<br />

due scrittori, <strong>di</strong> un ritratto gual<strong>di</strong>ano realizzato per mano <strong>di</strong> d’Annunzio all’interno<br />

<strong>di</strong> un sonetto autografo, 2 <strong>di</strong> una lettera <strong>di</strong> accompagnamento <strong>di</strong> quest’ultimo<br />

all’invio <strong>di</strong> una copia del Piacere custo<strong>di</strong>ta al Vittoriale, 3 <strong>di</strong> un intervento<br />

del milanese sulle pagine del «Capitan Cortese» in <strong>di</strong>fesa dannunziana contro<br />

un’accusa <strong>di</strong> plagio, 4 <strong>di</strong> alcune testimonianze inviate a (o ad opera <strong>di</strong>) terzi 5 oltre<br />

che, infine, del cospicuo lascito testamentario <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> in favore<br />

dell’amico abruzzese. 6 Gli estremi cronologici <strong>di</strong> tale documentazione (benché<br />

il termine post quem, il 1881, sia da riconsiderarsi, giacché si tratta della data<br />

posta in calce al sonetto, che è quasi certamente apocrifa) permettono <strong>di</strong> asserire<br />

che quelli tra i due autori italiani furono contatti che si snodarono – certo con<br />

un grado <strong>di</strong> costanza, per quanto ci è dato sapere, assolutamente variabile, più<br />

assidui in alcuni perio<strong>di</strong> e meno costanti in altri – in un arco <strong>di</strong> tempo che abbraccia<br />

circa un quin<strong>di</strong>cennio, vale a <strong>di</strong>re dalla metà <strong>degli</strong> anni ’80 fino alla<br />

morte del narratore lombardo, sopraggiunta nel maggio del 1898.<br />

Gli stu<strong>di</strong>osi che si sono interessati alle relazioni <strong>Gualdo</strong>-d’Annunzio, da<br />

Pierre de Montera a Elisabetta de Troja, concordano nel collocare il principio <strong>di</strong><br />

1<br />

Lettera al suo traduttore francese del 24 <strong>di</strong>cembre 1896, in G. TOSI, D’Annunzio à Georges<br />

Hérelle. Correspondance, Paris, Danoël, 1946, p. 305.<br />

2<br />

Una prima pubblicazione <strong>di</strong> questo testo si deve a D. PETACCIA, Un sonetto ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />

Gabriele d’Annunzio a <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit.; il componimento è stato poi rie<strong>di</strong>to da F. GERRA,<br />

Un sonetto <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio fra le carte <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, in «Quaderni dannunziani»,<br />

XIV-XV, 1959, pp. 379-381 e, infine, da E. DE TROJA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> e d’Annunzio, in Terre,<br />

città e paesi nella vita e nell’arte <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio, vol. 5 (“Sogni <strong>di</strong> terre lontane:<br />

dall’Adria velivolo al Benaco marino”, XXV Convegno nazionale, Pescara-Francavilla al Mare,<br />

22-23 maggio 1998), Sambuceto, Brandolini, 1998, pp. 163-179.<br />

3<br />

P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 135.<br />

4<br />

AA. VV., La nostra inchiesta dannunziana, in «Capitan Cortese», 26 gennaio 1896, p. 6.<br />

5<br />

Di tali documenti si forniranno, <strong>di</strong> volta in volta, le relative in<strong>di</strong>cazioni bibliografiche.<br />

6<br />

Benché riportato quasi interamente sulle pagine <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi giornali italiani, nonché<br />

all’interno <strong>di</strong> alcuni stu<strong>di</strong> de<strong>di</strong>cati a <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, il suo testamento è conservato in copia olografa<br />

all’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Milano tra i Registri Litta Mo<strong>di</strong>gnani, Provenienza <strong>Gualdo</strong> Bolis,<br />

Tit. XXV, pt. 6, cart. 5, gr. VI, fasc. 18.<br />

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