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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Poesia – Musica – Pittura: <strong>Gualdo</strong> e le Tre Arti sorelle<br />

Marcello aveva seguito molto da vicino le orme del suo maestro che, tuttavia,<br />

“imitò come sanno solo coloro che potrebbero creare”; 406 <strong>di</strong>fatti, soprattutto al<br />

principio della sua carriera, benché vedesse il bello nelle medesime forme del<br />

suo mentore, e pur somigliando stranamente alle sue creazioni, Adèle d’Affry<br />

“rimaneva […] originale copiandolo”, tanto da fare in modo che alcune statue<br />

realizzate da Carpeaux prima ancora che questi la conoscesse “parevano avessero<br />

avuto lei a modello”. 407 Lontana dalla perfezione del suo insegnante, la duchessa<br />

Castiglione Colonna si scostava da questi soprattutto per la scelta dei<br />

modelli e per l’inten<strong>di</strong>mento, non però nell’esecuzione, in tutto assimilabile a<br />

quella del noto artista. Analizzando lo stile <strong>di</strong> entrambi, <strong>Gualdo</strong> mostra <strong>di</strong> possedere<br />

buone competenze anche nel campo della <strong>di</strong> critica d’arte, poiché <strong>di</strong> entrambi<br />

egli mette in luce pregi e <strong>di</strong>fetti, soffermandosi in special modo sulla loro<br />

modernità nel cogliere quei sentori <strong>di</strong> decadenza avvertiti solo da coloro che<br />

sono in grado <strong>di</strong> apprezzare anche il cambiamento <strong>di</strong> gusto nella percezione del<br />

concetto – mutevole nel tempo e nello spazio – <strong>di</strong> bellezza:<br />

S’incontrava con lui nel tentativo d’inventare una scultura moderna avente il carattere<br />

speciale, un po’ morboso dell’epoca nostra, eppure non indegna dei gran<strong>di</strong><br />

modelli, delle tra<strong>di</strong>zioni; come lui s’inspirava al Rinascimento, aggiungendovi la nota<br />

dell’oggi. Nel genere da lui trovato, Carpeaux fu sommo, inimitabile persino ne’ suoi<br />

presunti <strong>di</strong>fetti – in quel realismo un po’ manierato e lezioso, in quel sapore <strong>di</strong> decadenza<br />

che <strong>di</strong>spiace solo a chi non ammette le trasformazioni eclettiche del bello, la infinità<br />

varietà dell’arte. 408<br />

Cosmopolita quasi quanto <strong>Gualdo</strong>, 409 Marcello era solita tornare spesso in<br />

Italia, anche se durante la bella stagione preferiva abitualmente recarsi nella nativa<br />

Friburgo, tranne che durante l’estate del 1868, anno in cui aveva sacrificato<br />

la pace del suo stu<strong>di</strong>o in nome <strong>di</strong> una più nobile causa: la cura dei feriti della ri-<br />

406<br />

L. GUALDO, La duchessa <strong>di</strong> Castiglione Colonna, cit., p. 14.<br />

407<br />

Ivi, p. 15.<br />

408<br />

Ibidem (corsivo mio).<br />

409<br />

Il suo amore per i viaggi, che tanto influì sulla sua passione e formazione artistica è<br />

confermato anche dalle parole del trafiletto de<strong>di</strong>catole da Gaston Prinet sul perio<strong>di</strong>co «L’Intermé<strong>di</strong>aire<br />

des chercheurs et curieux»: “Grâce à l’humeur voyageuse de ses parents, elle fit en<br />

Italie, à Florence, à Venise et à Rome, de fréquents séjours qui provoquèrent chez elle le sentiment<br />

de la vocation artistique, qu’elle devait illustrer plus tard sous le pseudonyme de Marcello”<br />

(Duchess Colonna, cit., p. 593).<br />

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