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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

to, si sono soffermati sull’opera gual<strong>di</strong>ana hanno perfettamente colto nel segno,<br />

arrivando ad esaminare proprio quegli aspetti del romanziere francese che, nella<br />

suddetta commemorazione, egli aveva esplicitamente affermato <strong>di</strong> ammirare<br />

quando, ad esempio, aveva <strong>di</strong> lui scritto che:<br />

Pel primo egli cercò l’analisi minuta, invadente, voluta dalle morbose complicazioni<br />

dei sentimenti, dallo spettacolo variatissimo della vita dell’oggi. Egli fu un maestro,<br />

ma in fondo aborriva da qualunque sistema: aveva per regola che ciascuno deve<br />

fare coscienziosamente ciò che vuole e ciò che può. 35<br />

Sul finire <strong>degli</strong> anni ’80, inoltre, Elisabetta de Troja ha a sua volta insistito<br />

sul legame che unisce <strong>Gualdo</strong> a Flaubert nel comune intento <strong>di</strong> indugiare più<br />

sulle reazioni dei rispettivi personaggi <strong>di</strong>nnanzi agli avvenimenti che sovvertono<br />

le loro esistenze, che sul «montaggio» <strong>di</strong> quegli stessi eventi, 36 come se il<br />

vero incanto dovesse nascere non da ciò che avviene nel testo, ma dalla melo<strong>di</strong>a<br />

<strong>degli</strong> avvenimenti, dalla forma che dà loro senso e unità, perfino quando il romanzo<br />

non ha altro da esprimere che “l’errabondo <strong>di</strong>sperdersi della vita”; 37 unitamente<br />

a ciò, la stu<strong>di</strong>osa ha messo in luce la presenza <strong>di</strong> quel che essa chiama<br />

“un calco od un omaggio” del <strong>di</strong>scepolo nei confronti del maestro, un tributo<br />

letterario che consiste nel preciso richiamo, nella scena del battello nel Mariage<br />

excentrique <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>, alle pagine iniziali dell’Éducation sentimentale, una sequenza<br />

nella quale è evidente la volontà autoriale <strong>di</strong> far riecheggiare, nel primo<br />

incontro tra Elisa e Massimo sul lago <strong>di</strong> Como, il più noto episo<strong>di</strong>o del primo<br />

avvicendamento tra Frédéric e M.me Arnoux sulle rive della Senna.<br />

Marilena Giammarco, infine, ha proposto <strong>di</strong> interpretare l’ampio prologo<br />

che abbraccia i primi due capitoli della Ressemblance gual<strong>di</strong>ana come una<br />

“concisa rivisitazione dell’Éducation sentimentale”, 38 quasi che il romanziere<br />

35 L. GUALDO, Gustave Flaubert, cit.<br />

36 La stu<strong>di</strong>osa cita, a tal proposito, una considerazione <strong>di</strong> Flaubert riportata nel Journal dei<br />

Goncourt in data 17 marzo 1861: “[…] la storia, l’intreccio <strong>di</strong> un romanzo mi sono in<strong>di</strong>fferenti.<br />

Quando scrivo un romanzo, ho intenzione <strong>di</strong> rendere un colore, un tono. In Salammbô, ad esempio,<br />

voglio fare qualcosa che ricor<strong>di</strong> la porpora. Quanto al testo, ai personaggi ed all’intrigo,<br />

si tratta solo <strong>di</strong> un dettaglio”. Cfr. E. DE TROJA CHECACCI, Quello strano matrimonio <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong><br />

<strong>Gualdo</strong>, in «Rassegna della letteratura», settembre/<strong>di</strong>cembre 1986, p. 547.<br />

37 C. MAGRIS, Flaubert e il libro sul niente, cit., p. 17.<br />

38 M. GIAMMARCO, <strong>Gualdo</strong> e il romanzo della «<strong>di</strong>fferenza»: straniamento linguistico e<br />

scena internazionale in Une ressemblance, in Letteratura italiana, letterature europee, Atti del<br />

IV Congr. Naz. ADI, a cura <strong>di</strong> G. Baldassarri e S. Tamiozzo, Roma, Bulzoni, 2004, p. 609.<br />

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