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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Il teatro ottocentesco: attori, drammaturghi, librettisti e plagiari<br />

d’Oltralpe, ad esempio, il critico sente la necessità <strong>di</strong> dare informazioni riguardanti<br />

il teatro in cui hanno avuto luogo le rappresentazioni, il Dal Verme <strong>di</strong> Milano:<br />

costruito per ospitare in origine spettacoli equestri e, tutt’al più idoneo ad<br />

accogliere concerti musicali, questa struttura, a causa delle sue vastissime <strong>di</strong>mensioni<br />

(tanto che, si legge nell’articolo, veniva ad<strong>di</strong>rittura permesso agli astanti<br />

<strong>di</strong> fumare al suo interno senza creare <strong>di</strong>sagi), risulta inadatto “pour le<br />

drame”; tuttavia, essendo ogni altro teatro della città occupato, Ernesto Rossi<br />

era stato costretto ad esibirsi proprio lì, proponendo un repertorio che prevedeva<br />

opere <strong>di</strong> Dumas (il Kaen), <strong>di</strong> Cossa (il Nerone) e <strong>di</strong> Salmini (il Cetego), per<br />

concludersi infine, con alcuni drammi shakespeariani, veri cavalli <strong>di</strong> battaglia<br />

dell’attore. Altra <strong>di</strong>fferenza che <strong>di</strong>stingue l’intervento francese <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> da<br />

quello apparso in Italia sono le righe, come si <strong>di</strong>ceva, che egli premette al saggio<br />

per facilitare la comprensione del pubblico francese e riguardanti le precedenti<br />

apparizioni <strong>di</strong> Rossi a Parigi, 13 quando “la critique d’alors, Théophile<br />

Gautier en tête”, 14 lo aveva salutato come un gran<strong>di</strong>ssimo artista; attraverso<br />

questa sorta <strong>di</strong> prefazione, il critico introduce uno <strong>degli</strong> argomenti portanti della<br />

sua valutazione sull’attore italiano, vale a <strong>di</strong>re l’importanza della sua potenza<br />

comunicativa, al <strong>di</strong> là del co<strong>di</strong>ce linguistico adoperato:<br />

Ceux mêmes qui ne comprenaient qu’imperfaitement la langue, furent frappés par<br />

sa beautè plastique, par la sobre puissance et par l’expression de son geste, charmés par<br />

la musique de sa voix et la clarté de sa <strong>di</strong>ction, enthousiasmés par la façon magistrale<br />

dont il tradusait en action les oeuvres les plus <strong>di</strong>fficiles des poëtes. 15<br />

Come sostiene Siro Ferrone, i tre principali rappresentanti della categoria<br />

del “grande attore” all’italiana, Ernesto Rossi, Tommaso Salvini e Adelaide Ristori<br />

(quest’ultima, tra l’altro, ottima amica <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>, insieme a sua figlia<br />

Bianca del Grillo), 16 “consapevoli dell’universalità del proprio linguaggio sce-<br />

13<br />

<strong>Gualdo</strong> sembra riferirsi alla tournée parigina del 1855 che Rossi compì con Adelaide<br />

Ristori, dove venne sancita la definitiva affermazione <strong>di</strong> lei sulla scena internazionale (“M.me<br />

Ristori y régnait”, scrive <strong>Gualdo</strong>) e l’inizio dei contrasti tra i due attori. Questi <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> impe<strong>di</strong>ranno<br />

loro <strong>di</strong> recitare ancora l’uno accanto all’altro, tranne che in due occasioni: nel 1865 a Firenze<br />

per le celebrazioni dantesche e nel 1887 all’Apollo <strong>di</strong> Roma in favore dei terremotati.<br />

14<br />

L. GUALDO, Représentations de M. Ernesto Rossi, cit., p. 152.<br />

15<br />

Ivi, pp. 185-186. Lettera <strong>II</strong> <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a Coppée.<br />

16<br />

Si vedano le lettere del Fondo <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> Z 80 suss. b.2(10) e b.3(36), entrambe scritte<br />

a Parigi rispettivamente il 22 novembre 1893 e nel 1896) a Giulia Litta Mo<strong>di</strong>gnani in cui lo<br />

scrittore allude a incontri e conversazioni avute con le due donne.<br />

189

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