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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

“Médan, 17 août 1878” e si apre con una benevola espressione <strong>di</strong> affetto e familiarità<br />

nei confronti dell'autore milanese, cui Zola si rivolge con l'appellativo <strong>di</strong><br />

“mon chèr confrère”. Dopo essersi scusato per la propria paresse, giacché “Il y<br />

a longtemps que je veux vos écrire”, il mittente spiega al destinatario italiano<br />

che il ritardo nel gestire la propria corrispondenza è stato causato da un trasferimento<br />

in campagna (“Je suis, pour l’instant, dans un trou perdu”), dove si trova,<br />

già da qualche tempo, al fine <strong>di</strong> portare avanti la stesura <strong>di</strong> Nana, il nono dei<br />

venti romanzi che costituiscono il ciclo dei Rougon-Macquart: Zola ammette <strong>di</strong><br />

esser ben consapevole, fin dal primo approccio alla composizione del testo, che<br />

dovrà trascorrere più tempo del solito per la redazione <strong>di</strong> questo ennesimo volume<br />

– “je ne serai pas prêt avant un an”, scrive infatti a <strong>Gualdo</strong> – e che i suoi<br />

lettori, i quali a partire dal 1871 avevano visto uscire in libreria un ‘Rougon’<br />

all'anno (compreso Mallarmé, che si <strong>di</strong>ceva felice <strong>di</strong> trascorrere deux des beaux<br />

jours de chaque année immerso nella lettura dei vari romanzi zoliani), dovranno<br />

inevitabilmente mo<strong>di</strong>ficare il loro orizzonte <strong>di</strong> attesa perché, per questa volta,<br />

nessuna nuova opera andrà in stampa prima dello scoccare del nuovo decennio.<br />

Ed in effetti Nana sarà in ven<strong>di</strong>ta solo verso la fine del 1880. 205<br />

Accanto alle informazioni relative a luoghi e tempi <strong>di</strong> composizione dei lavori<br />

del romanziere francese, continuando a scorrere la lettera in esame, si scoprirà<br />

che i due corrispondenti dovevano certamente essere già in contatto da<br />

molto e che, oltretutto, avevano in precedenza avuto modo <strong>di</strong> conoscersi personalmente:<br />

se la pubblicazione <strong>di</strong> una lettera del giugno '79 <strong>di</strong> Zola a Cameroni<br />

da parte <strong>di</strong> René Ternois 206 – poi segnalata anche da Montera 207 – aveva fornito<br />

un primo in<strong>di</strong>zio a riguardo (poiché in essa il critico italiano conferma al suo<br />

destinatario <strong>di</strong> aver ricevuto i saluti trasmessigli per tramite <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>), il documento<br />

custo<strong>di</strong>to nel Fondo Casati serve a retrodatare almeno <strong>di</strong> un anno il<br />

principio del legame <strong>di</strong> amicizia tra i due scrittori, oltre che – naturalmente – a<br />

confermarlo. A questo piccolo corpus <strong>di</strong> testimonianze va, infine, affiancata<br />

una strana “correspondance”, in forma scherzosa <strong>di</strong> bollettino delle novità letterarie,<br />

offerto a Zola da Felice Cameroni il quale, inframmezzandola in un elen-<br />

205 E. ZOLA, Nana, Paris, Charpentier, 1880.<br />

206 R. TERNOIS, Zola et ses amis italiens. Documents iné<strong>di</strong>ts, Paris, Société Les Belles<br />

Lettres, 1967, p. 41: “25 juin 1879 – […] Je vous remercie du salut qui m'a été transmis par<br />

<strong>Gualdo</strong>, lequel aujourd'hui encore, avec Mariage Excentrique, s'entête dans le roman conventionnel<br />

de Feuillet...”.<br />

207 P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 94.<br />

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