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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’esperienza cosmopolita del passeur culturel<br />

preparazione all’abituale evento da parte delle signore <strong>di</strong> casa e delle attività in<br />

cui solitamente, durante la serata, erano occupati i vari ospiti, uomini e donne:<br />

Tous les lun<strong>di</strong>s, il y avait grand dîner chez M. et M.me Vollier […]. Dans la journée,<br />

les intimes seulement étaient reçus. Le soir, les dames sortaient presque toujours,<br />

excepte lun<strong>di</strong>, car le dîner était suivi d’une soirée. C’était une société de très-bon ton,<br />

où l’on s’efforçait d’atteindre la plus haute <strong>di</strong>stinction. M.lle Vollier faisait ces jours-là<br />

des toilettes très-compliquées; sa mère se couvrait de bijoux et M.lle Julie enrichissait<br />

sa robe couleur raisin de Corinthe de quelques dentelles sobres. On faisait de le musique<br />

de salon, on s’entre-regardait et on causait à voix basse; on admirait la damoiselle<br />

de la maison, qui ne se permettait la flirtation qu’après avoir accompli tous ses<br />

devoirs; on ne faisait pas là plus de mé<strong>di</strong>sance qu’ailleurs et on s’y ennuyait décemment<br />

comme dans le meilleur monde. Les hommes jouaient au whist, causaient politique<br />

et affaires, et fumaient. 156<br />

Il salotto rappresentava, per <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, un luogo ‘naturale’ da descrivere<br />

ed in cui ambientare molte scene <strong>di</strong> alcuni suoi lavori artistici, dal momento<br />

che si tratta <strong>di</strong> una tipologia associativa cui egli aveva aderito fin da tenera età:<br />

testimonianza <strong>di</strong> ciò è una sua lettera – la prima del Fondo – in<strong>di</strong>rizzata a Vittoria<br />

Cima, nella quale egli, giovanissimo (il documento risale al marzo 1866,<br />

quando <strong>Gualdo</strong>, appena ventiduenne, non aveva neppure ancora fatto il proprio<br />

ingresso ufficiale nel mondo delle lettere), afferma <strong>di</strong> sentire gran mancanza<br />

della sua ospite e delle sale delle loro consuetu<strong>di</strong>narie riunioni: “Non potete<br />

credere con quanto piacere lessi del vostro prossimo arrivo; venite dunque, venite;<br />

non lasciatevi trattenere dalla poesia delle nubi e dell’onde; la vostra assenza<br />

è stata già ben lunga ed io ho bisogno <strong>di</strong> lunghe causeries nel gabinetto<br />

vert-pomme”. 157 All’interno dello stesso documento, inoltre, il ragazzo informa<br />

donna Vittoria <strong>di</strong> aver fatto visita anche alla sua ‘rivale’ in materia <strong>di</strong> salotti, inserendo<br />

anche un breve commento su <strong>di</strong>verse ospiti, alcune lodate per la loro<br />

classe e bellezza, altre – invece – un po’ malignamente criticate: “Dalla Maffei<br />

vi fui domenica. V’era la May assai bella ma la Lady cento volte meglio. Deci-<br />

156 ID, Une ressemblance, in Romanzi e Novelle, cit., pp. 265-266. Unica opera che<br />

l’autore pubblicò soltanto nella versione originale e<strong>di</strong>ta a Parigi presso Lemerre nel 1874, il romanzo<br />

è stato <strong>di</strong> recente tradotto e curato da Marilena Giammarco con il titolo Una rassomiglianza,<br />

con postfazione <strong>di</strong> Gianni Oliva, per la casa e<strong>di</strong>trice Tracce, nel 2002.<br />

157 Lettera 1, ine<strong>di</strong>ta, <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> a Vittoria Cima, datata “Milano, 12 marzo [18]66”.<br />

Fondo Vittoria Cima, c.3.b.40(1).<br />

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