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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

dei Rougon-Macquart, le due uniche varianti nello schema generale delle recensioni<br />

del pubblicista milanese riguardano i soli romanzi <strong>di</strong> Zola significativamente<br />

recensiti con entusiasmo dal <strong>Gualdo</strong>, quel Rêve e quella Page d'amour<br />

che – in virtù, come si è detto, del suo essere critico soltanto <strong>di</strong> ciò che, in quanto<br />

lettore, davvero apprezzava –, sembrerebbero essere proprio le due opere<br />

che, tra i venti volumi della serie, egli doveva aver pre<strong>di</strong>letto più <strong>di</strong> ogni altra.<br />

Per quanto si possa tentare <strong>di</strong> giustificare il silenzio <strong>di</strong> Cameroni a proposito<br />

del Rêve ricordando che all'epoca il critico versava in stato depressivo da<br />

quando un paio <strong>di</strong> anni prima aveva perso sua madre e che in quel periodo egli<br />

cominciava a de<strong>di</strong>care molti stu<strong>di</strong> anche agli autori nostrani fautori del verismo,<br />

372 non va sottovalutato che si tratta della sola opera <strong>di</strong> Zola che egli non<br />

pubblicizza in Italia (proprio lui che aveva ormai assunto da tempo l'abitu<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> recensire ogni suo romanzo sulle pagine de «Il Sole») 373 e che lo stesso<br />

<strong>Gualdo</strong>, scrivendo a Verga, aveva sospettato che – come si è già detto nel paragrafo<br />

precedente – l'opera in questione dovesse “<strong>di</strong>spiacere” tanto al suo corrispondente<br />

quanto a Felice Cameroni. 374 Il critico milanese, poi, aveva a sua volta,<br />

in una lettera in<strong>di</strong>rizzata allo scrittore <strong>di</strong> Médan ,commentato con parole degne<br />

d'interesse la volontà <strong>di</strong> Zola <strong>di</strong> realizzare un romanzo “idealista”:<br />

Après les cru<strong>di</strong>tés de La Terre, «une envolée de poète». Très bien. Vous vous <strong>di</strong>vertissez<br />

vous aussi, ex-romantique, par des antithèses, comme Victor Hugo? 375<br />

Eloquente, inoltre, l’assenza <strong>di</strong> recensioni relative al testo in esame anche<br />

da parte <strong>di</strong> un altro grande sostenitore del realismo, nonché teorico del nostro<br />

verismo, <strong>Luigi</strong> Capuana, mentre sul versante opposto (accanto a quello gual<strong>di</strong>ano)<br />

spicca lo stu<strong>di</strong>o de<strong>di</strong>cato a questo volume dei Rougon-Macquart da un autore<br />

affatto naturalista come d’Annunzio o anche, sempre tra i giornalisti al <strong>di</strong> qua<br />

delle Alpi, l'entusiastico giu<strong>di</strong>zio sul Rêve espresso da “l'une des bêtes noires de<br />

Cameroni” 376 (e non solo <strong>di</strong> Cameroni, visti i suoi attacchi nei confronti delle<br />

372<br />

F. CAMERONI, “Une page d'amour”, cit., p. 53.<br />

373<br />

Ibidem.<br />

374<br />

Lettera XX<strong>II</strong>I a Verga (prima metà 1889). G. RAYA, Ine<strong>di</strong>ti verghiani..., cit., p. 142.<br />

375<br />

S. DISEGNI, La réception du Rêve en Italie entre les deux siècles, cit., p. 108. La lettera<br />

<strong>di</strong> Cameroni a Zola, citata da Silvia Disegni (e integralmente pubblicata in R. TERNOIS, Zola<br />

et ses amis italiens, cit., p. 49), risale al 16 <strong>di</strong>cembre 1887, allorquando cioè lo scrittore stava<br />

documentandosi per apprestarsi alla stesura del romanzo in questione.<br />

376<br />

S. DISEGNI, La réception du Rêve en Italie entre les deux siècles, cit., p. 108.<br />

389

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