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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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I Poeti d’Oltralpe: adesione ed esportazione dei nuovi modelli<br />

metterli al corrente dell’andamento del progetto teatrale. L’italiano non fa mai<br />

menzione <strong>di</strong> questo incontro, però s’informa con una certa regolarità sulla messa<br />

in scena della pièce: dal circondario <strong>di</strong> Monza, infatti, nel corso del 1884 (e<br />

più precisamente nei giorni in cui Coppée era alle prese con la stesura del <strong>di</strong>scorso<br />

per la ricezione dell’onorificenza come membro dell’Accadémie Française)<br />

189 egli domanda al suo corrispondente se essa verrà messa in scena – come<br />

in effetti avverrà, nel corso del 1885. 190 La prima si terrà all’Odéon il 21 novembre<br />

<strong>di</strong> quell’anno e <strong>Gualdo</strong> scriverà lungamente al caro amico per scusarsi<br />

della propria assenza in occasione <strong>di</strong> tale rappresentazione; nonostante Coppée<br />

avesse ottenuto un’informazione contraria da parte <strong>di</strong> terzi, non c’è possibilità<br />

alcuna, afferma egli <strong>di</strong>spiaciuto, che possa riuscire a raggiungere Parigi entro la<br />

data prescelta per la messinscena:<br />

Hélas! Mon cher ami, je ne serai pas à la première des Jacobites. Je suppose que<br />

je n’ai pas besoin de vous <strong>di</strong>re combien je le regrette. C’est impossible; je ne sais<br />

même plus de tout quand je pourrai revoir Paris. Je fais des vœux doublement sincères<br />

pour que votre nouveau drame tienne l’affiche pendant deux ans pour que j’aie une<br />

vague chance de pouvoir assister à une représentation. Je vous écris tout cela parce que<br />

ce personnage des Œuvres d’Alfred de Musset illustrées par Bida qui s’appelle A. B.<br />

de G. me <strong>di</strong>t qu’il vous a assuré que je serai à la première. Et je suis positivement navré<br />

de devoir lui donner tort. 191<br />

Pur non avendo potuto garantire la propria presenza, <strong>Gualdo</strong> si terrà comunque<br />

aggiornato sugli esiti dello spettacolo – leggendone, afferma, tutti gli<br />

articoli a riguardo – e si feliciterà imme<strong>di</strong>atamente con Coppée per il beau suc-<br />

campagna – ed io pure” (Lettera 15, ine<strong>di</strong>ta, Fondo Vittoria Cima, c.3, b.40). O, ancora, nel<br />

1893, narra sia a sua cugina Giulia – “Sono stato come ti <strong>di</strong>ssi, da Coppée, nella bella villa (ma<br />

senza vista) che ha comprato per niente due anni fa. Cosa strana in Francia, il giar<strong>di</strong>no è bello e<br />

abbastanza grande, e la casa è comoda; per quanto Coppée possegga la scienza, il génie de<br />

l’inconfortable pure non è riuscito a guastarla” (Lettera 2.8, ine<strong>di</strong>ta, Fondo <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>) – che<br />

a Verga – “Vedo molto Coppée, che va e viene dalla campagna” (G. RAYA, Ine<strong>di</strong>ti verghiani…,<br />

cit., p. 144. Lettera 25, erroneamente datata dal curatore) – <strong>di</strong> aver soggiornato nella <strong>di</strong>mora<br />

fuori Parigi del suo ospite o <strong>di</strong> averlo ricevuto nella capitale quando questi vi faceva ritorno.<br />

189 Nella lettera in questione, infatti, si legge: “Je ne croyais pas que vous prononceriez<br />

votre <strong>di</strong>scours si tôt (relativement). Ce sera, je crois, tant mieux pour vous d’en avoir fini plus<br />

vite”. La ricezione sarebbe avvenuta in data 18 <strong>di</strong>cembre 1884. Ivi, p. 234.<br />

190 Lettera X<strong>II</strong>I <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a Coppée. P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 235: “Je<br />

vous plains d’avoir à vous colleter avec Perrin: la pièce sera-t-elle jouée en 85?”.<br />

191 Lettera XVI. Ivi, p. 245.<br />

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