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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

l’inclinazione per l’indagine psicologica <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>; dall’altro, la narrazione delle<br />

manifestazioni cliniche dell’isteria <strong>di</strong> Eugenia, protagonista dell’opera in<br />

questione, “fino alla fase epilettoide che prelude il «grande attacco»”, 146 avrebbe<br />

potuto favorire una certa immedesimazione da parte del critico, che <strong>di</strong> attacchi<br />

epilettici, tenuti il più possibile celati, 147 soffriva fin dall’infanzia (era stato<br />

per questo motivo, sostiene Montera, 148 che egli era stato respinto all’epoca<br />

dell’arruolamento volontario per la Guerra d’In<strong>di</strong>pendenza del ’66), insieme a<br />

nevrosi <strong>di</strong> varia natura che saranno la causa primaria dei due principali “gran<strong>di</strong><br />

attacchi” che lo condurranno alla paralisi, prima, e alla morte, poi. La stu<strong>di</strong>osa<br />

Marilena Giammarco ha ad<strong>di</strong>rittura ipotizzato un’influenza dei sintomi <strong>di</strong> questi<br />

mali sull’opera narrativa gual<strong>di</strong>ana, affermando che le vicende <strong>di</strong> Maurice<br />

d’Affrey, il protagonista <strong>di</strong> Une ressemblance, sono il frutto <strong>di</strong> un fenomeno caratteristico<br />

del temperamento epilettico, cioè della “ipermnesia, ovvero l’impressione<br />

avvertita dal malato <strong>di</strong> riconoscere improvvisamente un luogo che invece<br />

vede per la prima volta o <strong>di</strong> rivivere un avvenimento o una situazione nuovi<br />

come se li avesse già vissuti in passato”. 149<br />

La recensione a Il profumo <strong>di</strong> Capuana compare sulle pagine della rivista<br />

torinese «Cronaca d’Arte» a pochi giorni dall’uscita in volume del romanzo: 150<br />

il parere espresso da <strong>Gualdo</strong> è fondamentalmente positivo, anche se egli non<br />

manca <strong>di</strong> suggerire, in misura maggiore rispetto al suo standard, qualche ipotesi<br />

146<br />

Ibidem.<br />

147<br />

Nella lettera XXX<strong>II</strong> in<strong>di</strong>rizzata a Coppée, del luglio 1893, <strong>Gualdo</strong> racconta che “pour<br />

la première fois depuis l’âge de sept ans, (à Paris) je suis retombé malade”; egli parla <strong>di</strong> un “évanouissement”<br />

causato dal caldo intenso, dalle sofferenze morali e da un’in<strong>di</strong>gestione <strong>di</strong> ciliege,<br />

motivi ai quali si è unito “un certain désordre nerveux”. Preoccupato che la notizia si possa<br />

<strong>di</strong>ffondere, egli raccomanda al suo corrispondente la massima <strong>di</strong>screzione, <strong>di</strong> “n’en parlez pas,<br />

car cela ne vaut pas la peine, et surtout au G.O. [Méry Laurent], auquel je passerai la chose sous<br />

silence, ainsi qu’à tout le monde” (P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., pp. 284-285).<br />

148<br />

Ivi, p. 14 e p. 124, dov’è riportata una confidenza <strong>di</strong> Arrigo Boito annotata nel Journal<br />

Intime <strong>di</strong> Paul Bourget.<br />

149<br />

M. GIAMMARCO, Le forme della decadenza. Itinerari nella narrativa <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>,<br />

cit., p. 32. Segue poi, in nota, l’ipotesi che nel caso <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> “la costituzionale, irreversibile<br />

malattia della volontà, oltre a favorire l’incontro con i referenti culturali più prossimi ad una<br />

precisa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita […], contribuisce non poco a segnare un destino letterario, ad acuire<br />

una sensibilità già <strong>di</strong> per sé rivolta verso nuove forme <strong>di</strong> scandaglio interiore” (ivi, p. 33).<br />

150<br />

L. GUALDO, Cronache letterarie. Il profumo, in «Cronaca d’Arte», 20-27 <strong>di</strong>cembre<br />

1891. L’opera <strong>di</strong> Capuana, uscita a puntate sulla «Nuova Antologia» nel corso dell’anno precedente,<br />

sarà pubblicata in volume a Palermo dall’e<strong>di</strong>tore Pedone Lauriel al principio del 1892<br />

(come si legge in calce alla stessa recensione gual<strong>di</strong>ana).<br />

146

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