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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Il teatro ottocentesco: attori, drammaturghi, librettisti e plagiari<br />

4.3b La <strong>di</strong>va ed il passeur: legami, incontri e me<strong>di</strong>azioni in favore della Duse<br />

Tra i più fervi<strong>di</strong> ammiratori della Duse, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> non è stato soltanto<br />

uno dei suoi più cari amici, ma ha avuto almeno due meriti notevoli – e decisivi<br />

– nello svolgersi della carriera dell’attrice. In primo luogo, come racconta la <strong>di</strong>va<br />

stessa in un’intervista rilasciata nel giugno 1907 ad Emma Ferruggia per «La<br />

lettura», rivista mensile del «Corriere della sera», egli l’aveva incoraggiata<br />

spesso durante le prime fasi dell’ascesa al successo teatrale, apprezzando e dando<br />

suggerimenti sullo stile <strong>di</strong> recitazione <strong>di</strong> lei; inoltre – sostiene sempre la Duse<br />

– tra la gente che fu sua, egli era stato “uno dei primi, uno dei rivelatori”, 101<br />

insieme al giornalista Eugenio Torelli-Viollier. In secondo luogo, cosa forse<br />

maggiormente considerevole, <strong>Gualdo</strong> – svolgendo ancora una volta il suo abituale,<br />

ed all’epoca ormai consolidato, ruolo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atore – aveva avuto, nel luglio<br />

1890, il privilegio <strong>di</strong> far conoscere “al più grande scettico dell’arte francese,<br />

il secondo Dumas […] la più grande nevrotica dell’arte italiana”. 102 L’episo<strong>di</strong>o<br />

in questione è narrato dalla stessa Eleonora in una lettera in<strong>di</strong>rizzata a<br />

Boito; giunta a Parigi il 29 giugno, l’attrice aveva trovato ad attenderla nell’Hôtel<br />

Métropolitan il suo caro Gilet bianco che durante la serata l’aveva condotta<br />

con sé a teatro, mentre il giorno seguente le aveva fatto da guida al Museo<br />

del Louvre. Nel corso del breve soggiorno francese, “paziente e amabile”, 103<br />

<strong>Gualdo</strong> aveva ascoltato le intime confidenze dell’amica, desiderosa <strong>di</strong> tornare a<br />

Milano da Arrigo, cui così motiva il ritardo del suo rientro in Italia:<br />

Stamane ero già risoluta <strong>di</strong> partire domani, ma – colpa <strong>di</strong> Gilet bianco – sono andati<br />

a pescare Dumas, e ormai sono presa in trappola per domani –. 104<br />

In tutte le biografie della Duse vien detto che a combinare il suo unico incontro<br />

con Alexandre Dumas fils era stato Gégé Primoli, ma forse, dopo il ritrovamento<br />

e la pubblicazione della lettera appena citata, andrebbe ipotizzato<br />

che, all’epoca, ci sia stata piuttosto una collaborazione tra <strong>Gualdo</strong> e Primoli,<br />

sicché in quel “sono andati a pescare” l’attrice potrebbe aver alluso ad un co-<br />

natario datata Messina, 27 novembre 1889: “Gilet bianco mi ha scritto che a Varese «vi sono 4<br />

soli – e CINQUE sul lago <strong>di</strong> Como» (ivi, cit., p. 604).<br />

101<br />

E. FERRUGGIA, La Duse intima, in «La Lettura», giugno 1907, p. 451.<br />

102<br />

G. ROVETTA, Vita letteraria, cit.<br />

103<br />

E. DUSE – A. BOITO, Lettere d’amore, cit., p. 736. Lettera da Parigi del 2 luglio 1890.<br />

104 Ibidem.<br />

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