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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

opere <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>), 377 il moderato Giuseppe Depanis, 378 redattore della «Gazzetta<br />

Letteraria» piemontese. 379 Significativi silenzi, quin<strong>di</strong>, da parte <strong>di</strong> chi aveva fatto<br />

<strong>di</strong> Zola e del suo metodo sperimentale un vero e proprio modello (Capuana e<br />

Cameroni) ed altrettanto significative valutazioni, però positive, d’altro canto,<br />

compiute da chi, al contrario, poco o nulla aveva in comune con l'estetica naturalista<br />

(<strong>Gualdo</strong>, Depanis e d'Annunzio): ecco dunque un’ennesima prova del carattere<br />

assolutamente eccezionale da attribuire al romanzo zoliano del sogno. 380<br />

Apostolo del vero in politica ed in arte, kuaneofobo e nemico giurato “della<br />

letteratura lacrimosa” e “delle pagine tutte lattemiele”, 381 ovvero <strong>di</strong> quella prosa<br />

intimista caratterizzata da una totale mancanza <strong>di</strong> adesione al reale e quin<strong>di</strong> aliena<br />

dalle <strong>di</strong>namiche della società contemporanea, Cameroni, prima ancora <strong>di</strong><br />

passare sotto silenzio il Rêve, aveva espresso alcuni anni prima le proprie riserve<br />

– come si è accennato – su un altro lavoro sui generis (perché quasi altrettanto<br />

“lirico”) <strong>di</strong> Zola: Une page d'amour. Articolo alla mano, già nell'avvio della<br />

sua recensione a questo ottavo volume dei Rougon-Macquart, nel sottolineare i<br />

caratteri salienti del romanzo, egli afferma che “non ha alcuna importanza la<br />

Page d'amour, per lo stu<strong>di</strong>o della società francese; anziché alla Fortune ed alla<br />

Curée, a S. E. Rougon, od all’Assommoir, s'avvicina piuttosto al genere intimo”.<br />

382 Senza ancora esplicitare, dunque, in questo incipit, alcun <strong>di</strong>ssenso plateale,<br />

Cameroni aveva espresso un giu<strong>di</strong>zio severo; basterà in effetti ricordare il<br />

suo parere sulle prime opere gual<strong>di</strong>ane, accusate <strong>di</strong> eccesso <strong>di</strong> azzurro e quasi<br />

totale mancanza <strong>di</strong> azione, per comprendere il valore da attribuire ad una simile<br />

affermazione. Anche la sintesi dell'argomento del libro, poi, non è realizzata in<br />

modo propriamente avvincente:<br />

Non riproduce alcun lato caratteristico <strong>di</strong> questa, o quella fase del Secondo Impero,<br />

<strong>di</strong> questa, o quella classe sociale, ma si risolve nel minutissimo esame dell’amore <strong>di</strong><br />

377<br />

G. DEPANIS, Fra romanzieri e novellieri. <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, in «Gazzetta Letteraria»,<br />

XVI, n. 25, 18 giugno 1892.<br />

378<br />

ID., “Le Rêve” <strong>di</strong> Emilio Zola, in «Gazzetta Letteraria», 27 ottobre 1888, pp. 340-342.<br />

379<br />

S. DISEGNI, La réception du Rêve en Italie entre les deux siècles, cit., p. 108.<br />

380<br />

Per una lista dettagliata <strong>degli</strong> interventi apparsi sui perio<strong>di</strong>ci italiani a proposito dei testi<br />

zoliani si veda G. C. MENICHELLI, Bibliographie de Zola en Italie, Firenze, Publications de<br />

l'Institut Français, 1960.<br />

381<br />

G. FARINELLI, Felice Cameroni, in La Scapigliatura, Roma, Carocci, 2003, p. 158.<br />

382<br />

F. CAMERONI, Rassegna bibliografica. Émile Zola: “Une page d'amour”, in «Il Sole»,<br />

1-2 maggio 1878, rist. in Interventi critici sulla letteratura francese, cit. pp. 51-55.<br />

390

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