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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

tro promotore della cultura nazionale e vera capitale economica e morale del<br />

paese. Nonostante si senta travolto dall’esuberanza <strong>di</strong> Milano, il centro più vivo<br />

e ricco dell’Italia da poco unificata, dove l’arte gli appare “un lusso da scioperati”,<br />

3 Verga non esita a richiamare al proprio fianco <strong>Luigi</strong> Capuana, che aveva<br />

lasciato a Firenze, affinché possa anch’egli constatare (vieni, ve<strong>di</strong> e prova anche<br />

te), <strong>di</strong> quella nuova realtà, la “febbre violenta <strong>di</strong> vita in tutte le sue più ardenti<br />

manifestazioni, l’amore, l’arte, le misteriose ebbrezze del lavoro”. 4 E forse<br />

è proprio attraverso l’involontario intervento <strong>di</strong> Capuana – il quale, accogliendo<br />

la richiesta <strong>di</strong> Verga <strong>di</strong> presentarlo a qualche e<strong>di</strong>tore o redattore <strong>di</strong> giornale,<br />

lo aveva introdotto all’allora <strong>di</strong>rettore Salvatore Farina 5 per una collaborazione<br />

alla «Rivista minima» – che lo scrittore siciliano conosce <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>.<br />

Nella redazione della testata, su cui quest’ultimo pubblicava almeno dal maggio<br />

1873, 6 potrebbe dunque essere avvenuto il primo incontro tra due personalità<br />

dalle sorti per molti aspetti affini: quasi coetanei (Verga era più anziano <strong>di</strong> appena<br />

4 anni), i due giovani scrittori avevano entrambi lasciato incompleti gli<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> giurisprudenza (l’uno a Catania, l’altro a Pavia) per de<strong>di</strong>carsi en plein<br />

alla letteratura e raccogliere i primi significativi successi, sul finire <strong>degli</strong> anni<br />

’60, grazie alla fiducia <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>tori torinesi attraverso i quali <strong>di</strong>edero alle<br />

stampe l’uno, il romanzo Una peccatrice nel 1866 (per i tipi <strong>di</strong> A. F. Negro) e<br />

l’altro, la raccolta <strong>di</strong> Novelle nel 1868 (pubblicato da Bona).<br />

Se pure non dovesse aver avuto luogo nella sede del perio<strong>di</strong>co milanese, la<br />

conoscenza <strong>di</strong>retta tra <strong>Gualdo</strong> e Verga è testimoniata con certezza 7 a partire dal<br />

3<br />

G.. VERGA, Prefazione a Eva, Milano, Treves, 1973, pp. 3-4.<br />

4<br />

A. RESTUCCI, L’immagine della città, in Letteratura italiana. Storia e geografia, vol.<br />

<strong>II</strong>I (L’età contemporanea), Torino, Einau<strong>di</strong>, 1989, p. 184.<br />

5<br />

L’incontro con lo scrittore sardo avvenne agli inizi del 1873 poiché, nella prima lettera<br />

milanese <strong>di</strong> Verga in<strong>di</strong>rizzata a Capuana, egli scrive: “Ho conosciuto il sig. Farina e ti sono gratissimo<br />

<strong>di</strong> codesta simpatica relazione che mi hai procurata” (il testo è riportato quasi integralmente<br />

da S. ROSSI, Il soggiorno milanese <strong>di</strong> Giovanni Verga, cit., p. 159). “L’opera del Farina<br />

si svolse parallela all’opera del Verga”, avverte R. Barbiera (Giovanni Verga nella vita letteraria<br />

e mondana <strong>di</strong> Milano, cit., p. 169) che, dopo aver riportato un riflessioni verghiane sull’opera<br />

del <strong>di</strong>rettore della «Rivista minima», avverte che, pur trattandosi <strong>di</strong> tempre affatto <strong>di</strong>verse<br />

<strong>di</strong> artisti segnati da <strong>di</strong>fferenti fortune, furono “ambedue scrittori <strong>di</strong> coscienza, aborrenti dalla<br />

volgarità”. Al Farina, com’è noto, Verga in<strong>di</strong>rizzerà nel 1880 la prefazione, in veste <strong>di</strong> lettera,<br />

all’Amante <strong>di</strong> Gramigna, tesa a persuadere il destinatario della vali<strong>di</strong>tà delle tesi veriste.<br />

6<br />

La prima collaborazione <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> con la «Rivista minima» avvenne il 4 maggio 1873.<br />

7<br />

In una lettera in<strong>di</strong>rizzata a Giovanni Verga, scritta in occasione della morte <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> e<br />

del trasporto della sua salma da Parigi a Milano, Arrigo Boito scriverà: “Pensa da quanti anni lo<br />

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