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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Nella Roma bizantina: contatti letterari e collaborazioni e<strong>di</strong>toriali nella capitale<br />

appellare il confratello. Riemerso da un gruppo <strong>di</strong> carte ritrovate al Vittoriale, il<br />

componimento era stato pubblicato per la prima volta nel 1948 dall’eru<strong>di</strong>to<br />

Dante Petaccia all’interno <strong>di</strong> un opuscolo per le nozze <strong>di</strong> Mario Agostinoni e<br />

Leda Lenghi, stampato in soli 103 esemplari fuori commercio (tra i quali 3<br />

“speciali” – <strong>di</strong> cui sono state rintracciate soltanto 2 copie – inviati ad personam).<br />

15 Di questo gruppo <strong>di</strong> documenti (contenenti numerosi altri ine<strong>di</strong>ti non<br />

solo gual<strong>di</strong>ani, oltre che <strong>di</strong>verse foto personali e non dello scrittore), tuttavia, si<br />

è presto persa notizia, tanto che, già nel 1959, Fer<strong>di</strong>nando Gerra affermava in<br />

un suo stu<strong>di</strong>o che, nonostante le proprie ricerche, le carte <strong>di</strong> cui Dante Petaccia<br />

aveva pubblicato alcuni estratti appena un<strong>di</strong>ci anni prima, sembravano risultare<br />

<strong>di</strong>sperse, introvabili. Ed in effetti lo sono tuttora. 16<br />

Dalle accurate notizie fornite dallo stu<strong>di</strong>oso bresciano è comunque possibile<br />

venire a conoscenza <strong>di</strong> alcuni dettagli circa il sonetto, scritto e firmato da<br />

d’Annunzio, con inchiostro violaceo, su uno specimen della casa e<strong>di</strong>trice Quantin<br />

<strong>di</strong> Parigi (erroneamente Quentin nell’opuscolo) annunciante, per il novembre<br />

1885, la stampa <strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> Villars sull’Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda.<br />

17 Il componimento sarebbe stato affidato, quin<strong>di</strong>, ad un supporto cartaceo<br />

del tutto occasionale dove, sempre a detta <strong>di</strong> Petaccia, sui margini erano riconoscibili<br />

le trascrizioni <strong>di</strong> ulteriori versi, alcuni sempre <strong>di</strong> mano dannunziana, altri<br />

“con un’altra grafia che richiama quella del <strong>Gualdo</strong>” 18 (affermazione che lascerebbe<br />

pensare che, per poter ipotizzare un confronto, tra le carte visionate dall’eru<strong>di</strong>to,<br />

dovessero esserci anche altri documenti vergati dalla mano del milanese<br />

e <strong>di</strong> cui si è poi persa ogni traccia). Partendo dal margine sinistro dell’opuscolo<br />

sarebbe stato possibile, pertanto, leggere innanzitutto le prime due quarti-<br />

15 Gerra, nel suo stu<strong>di</strong>o del 1959 (Un sonetto <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio tra le carte <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong><br />

<strong>Gualdo</strong>, cit.), afferma <strong>di</strong> aver consultato la copia n. 1 destinata a Giulia Ciotola Küntzli”. Personalmente<br />

ho rintracciato, negli archivi della Biblioteca Comunale Sormani <strong>di</strong> Milano, l’esemplare<br />

n.2, in origine in<strong>di</strong>rizzato al “Sen. Conte Alessandro Casati” recante sul foglio <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a<br />

la firma autografa <strong>di</strong> Petaccia e con timbro sulla medesima pagina attestante: “Ex libris Sen.<br />

Conte Alessandro Casati. Dono Leopolda Incisa della Rocchetta, 1960”. Non è quin<strong>di</strong> noto, allo<br />

stato attuale delle ricerche, a chi fosse in<strong>di</strong>rizzata la terza ed ultima copia speciale del libello.<br />

16 Ivi, p. 381: “È da augurarsi che le carte del <strong>Gualdo</strong> non siano andate <strong>di</strong>sperse – Dante<br />

Petaccia è morto da qualche anno, e malgrado le mie ricerche non mi è stato possibile mettermi<br />

in rapporto coi parenti – e che sia così possibile rintracciare il prezioso foglietto, le lettere della<br />

Duse, e forse anche le lettere scritte da Gabriele d’Annunzio, che potrebbe fornire interessanti<br />

notizie sulle amicizie milanesi del poeta”.<br />

17 P. VILLARS, L’Angleterre, l’Ecosse et l’Irlande, Paris, A. Quentin, 1885.<br />

18 D. PETACCIA, Un sonetto ine<strong>di</strong>to <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio a <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 14.<br />

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