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Annali dell'Islam

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23. a. H. 5§ 167, 168.<br />

in otto giorni quando fu eletto 'Uthmàn, e lo lodò. Poi disse: « Il Prin- 23. a. h.<br />

< cipe dei Credenti è morto e non abbiam visto giorno più pieno di pianti n Aff '-^ ul fi m<br />

« di quello. Or noi abbiamo riunito i Compagni di Maometto, e non ver- istruzioni di u-<br />

« remo meno al migliore tra noi con la freccia (? al più religioso) » (Sa ad, rirttiv'o:'e°iM'ione<br />

III. 1. pag. 43, Un 15-21) [M.]. di uthmàn.]<br />

§ 168. — (al-Mas'ùdi). Il Califfo Umar non permetteva ad alcuno non<br />

arabo ('agam) di entrare in Madinah. Ora al-Mughirah b. Su' bah scrisse<br />

al CaliflFo chiedendogli il permesso di mandare a Madinah un suo servo<br />

(ghulàm) che era un abile artefice, falegname, pittoi'e e ferraio, e perciò<br />

capace di essere utile agli abitanti della città. Umar concedette il permesso,<br />

e il servo venne a Madinah a lavorare, dovendo però pagare due d i r h a m<br />

al giorno al suo padrone, abù Lu*lu-ah, come aveva nome il servo, era un<br />

mazdeista (m a g ù s) di Nihàwand. Dopo qualche tempo dacché era in Ma-<br />

dinah, trovando onerosa la contribuzione che doveva pagare al suo padrone,<br />

venne a sporgere lagnanze al Califfo; il quale saputo quanti mestieri il servo<br />

cono-scesse, rispose che il contributo non era eccessivo, abù Lu"lu"ah si ritù'ò<br />

manifestando chiaramente il suo malcontento. Qualche tempo dopo questo<br />

incidente il Califfo s' imbattè nel servo e gli domandò se fosse vero che<br />

egli si era vantato di costruire una mola mossa dal vento. A ciò abù<br />

Lu"lu'ah rispose: « Per Dio! io costruirò una mola, di cui si parlerà nel<br />

« mondo! ». Quando il persiano si fu allontanato, il Califfo Umar rilevò<br />

che la risposta era stata data in tono di minaccia. Allorché abù Lu'lu'ah<br />

ebbe deciso di compiere il misfatto, nascose un pugnale (khangar) sotto<br />

il mantello ed andò a porsi in uno degli angoli (zàwiyah) della moschea<br />

nelle ultime ore della notte, poco prima che il giorno cominciasse ad albeg-<br />

giare. Il Califfo 'Umar aveva la consuetudine di alzarsi assai per tempo<br />

per svegliare la gente e riunirla per la preghiera. L'assassino si gettò sul<br />

Califfo e gl'inferse tre colpi di pugnale, dei quali uno sotto l'ombelico,<br />

che era mortale: poi ferì altre dodici persone nella moschea, sei delle quali<br />

morirono dalle ferite, e poi si trafisse col proprio pugnale e morì.<br />

'Abdallah b. 'Umar, il figlio del Califfo, si precipitò presso il padre<br />

e gli disse: « Principe dei Credenti, nomina un successore per il popolo<br />

« di Maometto! Se ti veni.sse un pastore o di cameli o di pecore, che avesse<br />

* abbandonato gli animali affidati alla sua custodia senza lasciare alcuno<br />

« a curarli, non gli moveresti tu forse un rimprovero di aver abbandonato<br />

« quanto egli aveva in consegna "r*<br />

Cosi, o Principe dei Credenti, egli è con<br />

« il popolo di Maometto: nomina un Califfo per esso! ». A tali esortazioni<br />

Umar rispose: «Io potrei nominare un successore: cosi fece abù Bakr;<br />

« potrei anche abbandonare (i fedeli) a loro stessi, perchè così fece il Pro-<br />

103.<br />

e

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