Annali dell'Islam

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i confini della penisola, 'limar fii improvvisamente chiamato a risolvere 23. a. h.
in condizioni di particolare dittìcoltà arduissimi problemi riguardanti il ruomo°ed iiTsodominio
degli Arabi su popoli più civili. Ma, se voleva tentare la solu- vrano: sintesi
zione con l'appoggio morale degli antichi Compagni e della parte migliore
della comunità musulmana, egli doveva chiaramente manifestare il pro-
posito di seguire negli atti del suo governo un indirizzo in armonia con
quello segnato dal Profeta.
Da molti indizi indiretti, sparsi in numerosi passi delle tradizioni pre-
cedenti, è cosa provata che tutte le misure principali prese da 'LTmar, e
che portano il suo nome, furono stabilite dopo inteso il parere e con l'ac-
cordo completo degli altri Compagni. Il governo di Madiuah era ancora
arabicamente democratico: l'autorità reale del Califfo sui Musulmani era
di natura puramente personale e assai instabile e precaria. I casi dei due
seguenti calitfi ne saranno la più ampia e convincente dimostrazione. La
carica del Califfo non aveva ancora alcunché di definitivo e, come già si
disse, fu accettata quale accomodamento provvisorio — in attesa che la
fase straordinaria degli eventi si fosse esplicata, — sopra un'unica base :
il sentimento di solidarietà interna di fronte al nemico esterno. Ciò spiega
altresì la premura mostrata da abù Bakr, d'accordo sempre con 'Umar, di
iniziare con grandi forze la campagna siria prima che avesse fine la paci-
ficazione d'Arabia. — Era un modo eccellente per differire la discussione
sulla carica del capo dello Stato, per trasformare il provvisorio in perma-
nente e giustificare Fatto iniziale con i maravigliosi risultati delle con-
quiste. Non occorre quindi ulteriore dimostrazione per chiarire come ogni
decisione del Califfo non potesse avere valore esecutivo, se prima non
aveva ottenuto il con-senso degli altri Compagni. Sul modo effettivo come
si svolgesse l'autorità esecutiva del Califfo in rapporto all'autorità a dir
così sovrana che risiedeva nel popolo, rappresentato dai Compagni e capi-
tribù, è possibile soltanto fare delle verosimili congetture, ragionando per
analogia di quanto suole avvenire in seno alle tribù maggiori rette da capi
assai infiuenti. Il Califfo 'Umar .si trovava però in una situazione non iden-
tica a quella di un capo-tribù, ma assai più forte: il suo reggimento do-
veva avere punti di somiglianza con quello dei principati arabi preesi-
stenti e contemporanei del Yaman, dei Tamim, dei Hanifah, dei Lakhm,
dei Kindah e dei Ghassàn. Nondimeno è sicuro che egli poteva contare
sopra un'obbedienza relativa soltanto nei casi in cui, avendo già saggiato
r indirizzo della pubblica opinione, proponeva un atto legistativo o ammi-
nistrativo che interpretasse felicemente quanto era nei desideri, «> corri-
spondeva al pensiero della maggioranza dei Compagni.
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della sua vita e
del suo califfato.!