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Annali dell'Islam

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23. a. H. S 5-3»<br />

una certa fisionomia ufficiale, ieratica e giuridica. — Questo è indizio di ^-^^ ^- "<br />

.<br />

I L>£L Z 3 k ^ t I& S fl-<br />

molto rilievo sulle origini popolari e non giudaiche <strong>dell'Islam</strong> primitivo: daqah e le isti-<br />

vi scorgiamo, come diremo meglio in appresso, caratteristiche di comu- tuzioni fiscali la-<br />

nismo cristiano antico. Anzi possiam dire che 1 origine e il modo onde il ta.)<br />

. . . , . .. , ,, . . sciate dal Profe-<br />

tei-mine zakàt è entrato nell'Isiàm di Maometto, racchiude in sé tutto<br />

il mistero della prima genesi della nuova fede. Il termine non è arabo e<br />

non era usato comunemente dagli Arabi: Maometto lo aiabizzò, importan-<br />

dolo con tutti i concetti ad esso legati dalla sua origine aramaica. Mao-<br />

metto, come vedi'emo fira breve, lo usò quasi soltanto nel senso di elemosina<br />

e solo di rado volle fare giuoco di parole con la radice araba zakfi che<br />

ha significato di purificazione. La teoria che l'elemosina fu chiamata zakàt<br />

perchè purificava spiritualmente l'uomo, è etimologia religiosa di età po-<br />

steriori. Per Maometto e per i suoi primi seguaci zakàt significò proba-<br />

bilmente soltanto elemosina e null'altro (').<br />

Per rendere più completo questo cenno sommario, sarà bene aggiun-<br />

gere una parola sull'altro tennine fiscale, al-' usr, o decime, che, sebbene<br />

non fosse usato da Maometto, era già in uso ai tempi suoi e fu adottato<br />

nei primissimi anni dopo le conquiste come imposta gravante i Musul-<br />

mani: nel definitivo assetto fiscale ed amministrativo delle provincie con-<br />

quistate assunse un significato sinonimo appunto di zakàt e di sadaqaii.<br />

L'espressione apparisce nella forma i.s-ru-u nelle iscrizioni cunei-<br />

formi (cfr. Schraeder, Keilinschr. Bibliothek, IV, pag. 102, 205),<br />

quale tributo pagato in natura al tempio: in un caso da un privato, in<br />

un altro dal re stesso. Il jorivato pagava in generi (grano e datteri), il re<br />

in oro puro.<br />

Sulle decime l'ma'asher) nella Bibbia neU'età più antica (Genesi.<br />

XIV, 20; XXVIII, 20-22) non occorre parlare : la legge mosaica V(jlle renderle<br />

obbligatorie (Levit, XXVII, 30-33: Numer., XVIII, 21-26j, ma<br />

dai testi non risultano molto chiari i modi della riscossione, e chi le con-<br />

sumasse. Il profeta Samuele (Samuel, Vili, 15, 17) volle che la decima<br />

parte di tutto fosse data al re, e gli Ebrei ricaduti nell' idolatria porta-<br />

vano le loro decime ai templi degl'idoli (cfr. Amos, IV, 4). Il re lleze-<br />

chias di nuovo impose le decime, e l'importo delle medesime pare amlasse<br />

a vantaggio della classe sacerdotale dei Leviti (II. Chronic, XXXI,<br />

6-12; Nehem., X, 39; XIII, 12). Sotto i Persiani 1

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