Annali dell'Islam

23. a. H. ^ 887. gag
straordinario delle armi musulmune avevano per naturale riflesso aumen- 23. a. h.
tato assai il prestigio del Califfo, il quale personitioava il nuovo ordine ruo^mo°e(i i^soi
politico e riassumeva in sé tutta la maestà del regime trionfante in Asia vrano: sintesi
Anteriore. E probabile altresì che gli abusi comme.ssi dai governatori fos- deisuocaii«ato.|
sero uno scandalo nazionale, tali da ispirare poeti ad attaccare i luogo-
tenenti, e da porgere al Califfo un'autorità cui nessuno potè osare riliu-
tarsi. Infine, come già si disse, i particolari delle pene inflitte avrebbero
bisogno di ben altre conferme prima di essere accettati come autentici :
la divisione a metà di tutti i beni, come regola eguale por tutti, è affer-
mazione altamente arbitraria.
§ 838. — Negli ultimi anni del suo califfato 'Umar potè lusingarsi
di aver grandemente rafforzato la sua posizione morale e materiale, e di
aver assicurato alla carica, che si degnamente teneva, un prestigio od
una gloriosa tradizione militare ed amministrativa di cui prima mancava.
Ciò era l'effetto anche di molte circostanze fortunate, in particolar modo
del successo straordinario delle armi musulmane. In secondo luogo il com-
petitore più temibile, Khàlid b. al-Walìd, dopo essere scomparso dalla
scena politica per vari anni, era morto nel 21. H., mentre altri ambiziosi
come Mu'àwiyah ed 'Amr b. al-'As avevano conseguito posti lucrosi, di
cui erano ben contenti. In Madinah la- sua posizione rispetto agli altri
Compagni erasi pure avvantaggiata. Il consesso dei Compagni maggiori,
il senato islamico, infiacchito moralmente dalla continua esclusione da ogni
forma di autorità esecutiva, corrotto dall'accumulamento d' ingenti fortune,
dal lusso, dall'ozio e dai popolati ginecei, non dava più molta ombra al ge-
loso e diffidente Califfo. Pur non modificando i loro sentimenti d'avversione
e d' invidia verso il più ardito e fortunato collega, i Compagni in Madinah
avevano abbandonato ogni idea di aperta e palese resistenza: i due che
avevano maggiore probabilità di succedere ad 'Umar, 'Uthmàn per le sue
aderenze nella società aristocratica dei Qurays, ed Ali b. abi Tàlib per la
sua più vicina parentela con il Profeta, tenevano un contegno molt