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Annali dell'Islam

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£ 3y Zio» 2i» 11*<br />

23. a. H. invito era {ucettatt», informarsi se i neo-conveititi volevano unirsi alle<br />

'''prima invasione *"orze musulmane, oppure rimanere a casa. Nel primo caso i convertiti<br />

del Fàris e prima<br />

presa di<br />

Istakhr.<br />

entravano a godere pienamente di tutti i<br />

e in primo hu»go ricevevano anche la loro<br />

diritti<br />

quota<br />

degli, altri<br />

del bottino<br />

Musulmani,<br />

di tutta la<br />

spedizione, fcìe invece i convertiti preferivano di rimanere a casa, allora<br />

non avevan più diiitto ad alcuna parte del bottino, ed erano obbligati<br />

al pagamento della tassa zakàt (*). Se le popolazioni non abbracciavano<br />

l'Islam, ma si sottomettevano al dominio dei Musulmani, erano tenuti a<br />

pagare la tassa al- kh a rag nella sua interezza, ma i Musulmani non<br />

dovevano aggravare soverchiamente i vinti con imposte rovinose e dove-<br />

vano difenderli contro i nemici, perchè i non mu.sulmani non potevan<br />

far parte dell'esercito e non avevano perciò mezzi per difendersi. Se infine<br />

le popolazioni pigliavano le armi, e non volevano né convertirsi, né sot-<br />

tomettersi, allora bisognava decidere il conflitto con le armi. In questo<br />

caso potevano verificarsi due risultati diversi: sia che i non musulmani<br />

fossero completamente sconfitti, sia che vinti* soltanto in parte, si riti-<br />

rassero nei castelli e, proseguendo a difendersi, mettessero innanzi pro-<br />

poste di pace; potevano chiedere di arrendersi 'ala hukm Allah \v a<br />

hukm Rasùlihi, ossia secondo la legge di Dio e del suo Profeta; ma<br />

a questo i Musulmani dovevano rispondere con un netto rifiuto, « perché<br />

* voi non sapete che cosa sia la legge di Dio e del suo Profeta ». I miscredenti<br />

potevano però chiedere di arrendersi ala dzimmah Allah<br />

wa dzimmah Rasùlihi, ossia sotto la protezione di Dio e del suo Pro-<br />

feta. Anche queste offerte dovevano essere respinte e i Musulmani dovevano<br />

concedere soltanto la protezione personale, dzimam anfusikumf).<br />

Infine il Califfo raccomandava ai suoi di non usare l'inganno, o il tradi-<br />

mento, di non mutilare i vivi e i morti, e di non uccidere i bambini.<br />

Salamah b. Qays al-Asga'i partì dunque con queste istruzioni e com-<br />

batté vittoriosamente contro i misredenti (Kurdi), i quali non volendo<br />

accettare alcuna delle condizioni proposte da Salamah, furono domati con<br />

le armi. Fra gli oggetti trovati nel bottino, v'era una quantità di pietre<br />

preziose, che Salamah propose ai soldati d'inviare in dono al Califfo come<br />

un'offerta spontanea delle schiere vittoriose al loro capo venerato. I sol-<br />

dati accettarono e un messo .speciale fu inviato con le pietre preziose, ri-<br />

poste in una cassetta speciale (cfr. anche 21. a. TI.. § 47). Il messo fu però<br />

autorizzato a servirsi di parte della roba per provvedere alle spese della<br />

missione e perciò si comperò un paio di cameli e con essi giunse sollecitamente<br />

a Madìnah. Arrivando in città il messo trovò che 'limar era in pro-<br />

cinto di dare un grande banchetto ai poveri, e girava con il bastone in<br />

22.

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