Annali dell'Islam

23. a. H. •
|§ 817, 818.
non resi di pubblica ragione. Ln tale opinione concordiamo anche noi. e 23. a. H.
sosteniamo che la parte presa da 'Umar alla fondazione della comunità ^"...^^l!!!"»^^:'
islamica sia stata assai più grande di quanto comunemente si crede. Mao- vrano: sintesi
metto può forse aver preferito di molto abù Bakr (cosi attestano le tradi-
zioni) quale compagno ed amico: 'Umar non godeva di simpatie perso-
nali, e non si curava di procurarsele ; ma
il Profeta era troppo accorto
conoscitore degli uomini per n^n discernere quanto 'Umar superasse in
ingegno tutti gli altri Compagni; come anzi sotto certi aspetti 'Umar
completasse alcune gravi deficienze del suo proprio spirito.
Maometto era spirito precipuamente evolutivo e flessibile, al quale non
ripugna\a mutare indirizzo politico e leggi religiose e .sociali, purché fosse
raggiunta la mèta suprema, cui tendeva con pieghevole ma infrangibile
tenacia ed abilità maravigliosa. Talvolta il suo spirito tentennava dinanzi
a certi problemi pratici che personalmente non molto lo interessavano, e
dove forse per decidere occorrevano un carattere rigido e forte, un'intelli-
genza più sicura di se, più acuta nel guardar l'avvenire. Allora per Maometto
era impareggiabile l'assistenza di Umar, il quale, .se aveva di gran lunga
minor fascino personale, se aveva minor disposizione a riflessioni metafisiche
e minor bisogno di pascer l'animo con nutrimento soprannaturale, era in
compenso uomo pratico con una naturale disposizione a risolvere complesse
questioni di Stato. Sebbene non se ne possano addurre le prove, dallo studio
minuto di tutta la questione viene l'impressione che Umar abbia avuto una
parte assai maggiore che non si creda alla promulgazione delle leggi con-
tenute nel Qur"an. La tradizione gli attribuisce solamente quelle di cui si
aveva, vivente il Profeta, pubblicamente iiotizia: ma non è e.sclu.sa la grande
probabilità che dalle conversazioni con 'Umar il Prijfeta ricevesse molti
suggerimenti che presero poi veste divina in versetti quranici.
§ 818. — Siamo confortati in siffatte conclusioni anche dalla condotta
di 'Umar appena cessò di vivere il Profeta, condotta che tradisce da quanto
tempo Umar avesse preso precauzioni per non essere impreparato alla
morte di Maometto e per raccoglierne la grande eredità politica. 'Umar.
scomparso il Profeta, nonché comparire uomo al quale vengontj meno i
migliori appoggi e consiglieri, agì con quella sicurezza ed energia che rive-
lano l'uomo ambizioso e forte, libero alfine di ogni vincolo, e giunto alla
mèta da lungo tempo prevista e preparata.
È probabile che si debba rintracciare l'influenza di "Umar principalmente
nella scelta di Madìnah invece di Makkah quale capitale dello Stato
i.slamico Ccfr. 8. a. H., § 89), e nella rivelazione della sùrah Bara a h che
ordinava la rescissione di tutti gli accordi con i pagani fcfr. 9. a. II., §
47B.
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TU e
della sua vita e
del suo califfato.]