Annali dell'Islam

§§ H2J, USÒ. ""• ^' **•
23. a. H. gli SUggeri tutta l'opportunità d' imprimere al moto politico, economico o
^ °»-j TU morale dell'Isiàm un carattere religioso e disciplinare, sul quale avremo
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vrano: sintesi tra Wreve a ritornare.
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^'^^ ritengo però necessario di stabilire con soverchia precisione il
merito rispettivo dei due uomini in quel momento memorando della storia
islamica: dacché i due uomini operarono in perfetto accordo, il merito della
decisione presa e degli effetti ottenuti va in egual misura attribuito ad am-
bedue: e mi pare ozioso voler indagare più oltre con deboli ipotesi.
§ 823. — Non è possibile però sorvolare a questo punto la intricata
questione dei rapporti tra 'limar e Khàlid b. al-Walid, questione alla quale
abbiamo già dedicato molte pagine (cfr. 11. a. H., §§ 180-184: 12. a. H..
§§ 99-100; 15. a. H., §§ 31 e segg.), e che è senza dubbio una delle più
importanti del governo di 'Umar. Nel discutere la nomina di abù Ubaj'dah
a comandante generale in Siria avemmo già occasione di dimostrare entro
quali limiti noi poniamo la rivalità tra i due uomini. Il conflitto tra 'Umar
e Khàlid non ebbe quella semplicità direi quasi brutale e barbarica, di
cui la tradizione la riveste. Questa per la sua origine popolare ama le po-
sizioni semplici e drammatiche i conflitti, passionali di persone, le solu-
zioni violenti e le manifestazioni di forza. Nell'intreccio non possono man-
care il delitto e la passione accanita per una donna. Quanto più le tinte
son forti e crude, quanto più vi spira un sofiio di virilità barbarica, altret-
tanto l'episodio, nel suo semplicismo fliretto, si fissa nella mente popolare,
acquistandovi talvolta colorito epico e grandioso.
Da ciò comprendiamo come la tradizione abbia voluto porre la genesi
del conflitto tra 'Umar e Khàlid b. al-Walid nel truce episodio, in cui
Khàlid, nel campo di al-Butàh, liberatosi violentemente d'un marito in-
comodo, sposò la vedova della propria vittima (cfr. 11. a. H., §§ 180, 184),
violando anche — secondo alcuni — una legge quranica (Qur*àn, LXV, 4;
II, 284), che impone alla donna un intervallo fisso di tempo (la 'iddah,
ossia tre mesi e dieci giorni) tra un marito e l'altro, un logico freno all' im-
pudica promiscuità dei sessi che regnava in Arabia, e che Maometto cercò
un poco d' imbrigliare ('). Attribuendo a questo fatto doloroso l'origine del
conflitto si sodisfacevano le esigenze estetiche e romanzesche della tradi-
zione popolare, mentre la scuola tradizionistica, che lavorò a santificare i
fondatori dell' Islam imperiale, vi trovò il miglior argomento per dare ai
rancori di "Umar un'origine pura e disinteressata. La verità è però diversa.
L'origine del conflitto fu fenomeno assai complesso, di cui già discutemmo
alcuni aspetti per chiarire vari errori cronologici che da essa scaturiscono.
Ora ci trattengono solo gli aspetti morali della questione.
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