Annali dell'Islam

23. a. H. 735-737.
ci spiega come e perchè il goveriKì musulmano vedesse mal volentieri la
conversione dei sudditi all' Isiàm.
Anche queste considerazioni confermano come la maggior parte delle
concessioni, o qat a • i', furono fatte non su terreni incolti (^), ma su terre
coltivate, gi-avate d'imposte, che erano diventate proprietà dello Stato mu-
.sulmano per effetto delle conquiste.
Nota 1. — Sulle terre morte cfr. anche il Hartmann nélVOLZ., 1904, pag. 414 e segg. (Màwardi,
303, 930).
Bukhàri, II, 71, dove si ammette che il sovrano musulmano possa concedere a volontà la
terra morta.
Cfr. anche Becker, in AZ., XVlll, 309-311; Mawàrdi, 335. La misura presa da 'Ut_hmàn iMàwardi,
334) è una eccezione. Cfr. anche Balàdzuri, 274.
Màwardi, 311-312, considera il caso, assai frequente nell' 'Iraq, di terre divenute paludose per
negligenza nella manutenzione dei canali, con cai il paese era irrigato.
Balàdzuri, 13, lin. 2; 21, lin. 12; 361, quartal. lin.; 365, penult. lin. ; 273, tratta di una conces-
sione di teira posseduta un tempo dal re di Persia.
Nota 2. — Si tratta sempre di coloro che erano proprietari di fondi: degli altri non ci occupiamo.
Nota 3. — Il Becker {Der Islam, voi. n, pag. 364 e segg.) dimostra con nuove prore convincenti
quale e quanta influenza abbiano avuto sulla fede dei sudditi cristiani le condizioni economiche e fiscali,
e come le conversioni siano state potentemente accentuate dalla speranza di vantaggi economici.
§ 736. — A completare le notizie e le considerazioni contenute nei
paragrafi precedenti aggiungiamo ora qualche altra notizia tradizionistica
sul problema territoriale prima di discutere la proprietà effettiva delle
terre:
(Yahya b. Adam, da Hasan b. Sàlih). È terra ard al-kharàg tutta
quella che è stata misurata (m u s i h a) e sulla quale è stata poi messa la
imposta kharàg (Yahya, 11, lin. 7 e segg.).
§ 737. — (a) (Yahya b. Adam, da Hasan b. Sàlih). La terra, sulla
quale non è stato imposto il kharàg, diviene ard usr, quando il pa-
drone abbraccia l'Isiàm. A tutti quelli che diventando musulmani cliie-
devano l'esonero dal kharàg ('), il Califfo 'limar rispondeva: «La tua
« terra è stata presa con la forza delle armi, perciò questo patto non è
« incluso nell'atte di sottomissione ».
Su qualunque terra coltivata o incolta 'Umar impose la tassa kharàg
se essa era irrigabile, e se poteva essere coltivata senza tener conto se il
proprietario la coltivava o no (Yahya, 8, lin. 5-11).
(6) Nei tempi primitivi la tassa del decimo era soltanto sugli animali:
difatti alcuni giureconsulti affermano che se un dzimmi compera un ter-
reno neU'ard 'usr, e lo coltiva, non deve pagare né decimo né kha-
ràg: cosi pure se un musulmano cede per una somma l'affitto della sua
terra a un dzimmi, né il musulmano né il suo affittuario hanno da pa-
gare tassa alcuna, se il terreno é nell'ard usr(^ (Yahya, 15-16).
abù Hanifah era di parere diverso (Ibid.).
419.
23. a. H.
{Le condizioni fi-
scali delle Pro-
vincieconquista- tesi principiodel
dominio arabo,
e In particolare
sotto il regno di
'Umar.l