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Annali dell'Islam

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23. a. H. § 379.<br />

da 'Umar. questi gli diede il suo benvenuto, gli usò una quantità di enr- 23. a. h.<br />

, r. , • • . T •. • -TX IH- INECROLOGIO. -<br />

tesie e lo lece sedere vicino a se. In seguito Umar intraprese il pellogri- óabaiah b. ai-<br />

naggio e (jabalah vi si recò con lui, ma mentre egli girava attorno al Ayham.;<br />

tempio, ovunque noto nella festa, un individuo dei banù Fazàrah pose il<br />

piede sul suo mantello, facendoglielo cadere. Allora Grabaiali sollevò la<br />

mano e diede un pugno sul naso al fazài-ita. il quale andò a reclamare<br />

presso 'Umar. 'Umar fece chiamare G^abalah, e come questi fu venuto, gli<br />

disse: «Che cosa è dunque .stato?». Rispose: « Sì, o amir dei Credenti,<br />

«egli mi sciolse a bella posta l'i zar. e se non fosse stato il rispetto per<br />

« la Ka'bah, gli avrei assestato un fendente tra gli occhi colla mia spada >.<br />

Disse 'Umar: « Tu hai confessato, cosicché se l'individuo non rinunzia al suo<br />

« diritto, io devo dargli la rivalsa .su di te ». — « E che cosa vorrai farmi? ».<br />

Rispose: « L'inviterò a percuotere il tuo naso, come hai fatto tu (il suo) ».<br />

Disse Grabalah : « Come è possibile ciò se egli è un plebeo ed io un re? ».<br />

Disse 'Umar :<br />

« L" Isiàm vi ha ragguagliato ambedue, e tu non hai altra supe-<br />

« riorità su di lui fuorché per la pietà e la virtù » (cfi-. § 329) ('). (jabalali<br />

disse: « amir d^i Ci'edenti, io credevo che nell'Isiàm sarei stato anche più<br />

«grande che nella Gàhiliyyah ». Ma 'Umar rispose: « Smetti queste idee:<br />

« se tu non riesci ad ottenere la sua desistenza, io dovrò dargli il diritto<br />

« alla rivalsa sopra di te ». — « In tal caso », disse Gabalah. « mi farò<br />

«cristiano». Rispose Umar: «Se ti farai cristiano, ti mozzerò il capo,<br />

« poiché tu hai abbracciato l'Isiàm, e se divieni rinnegato, ti ucciderò».<br />

Quando Gabalah vide che 'Umar parlava seriamente, gli disse : « Io riflet-<br />

« t«rò la cosa dm-ante questa notte ». Intanto sulla porta di 'Umar si era<br />

raccolta una quantità di gente della tribù dell'uno e dell'altro, tanto che<br />

pareva volesse sorgere una lotta fia le due parti : ma arrivata la sera.<br />

'Umar gli peimise di ritirarsi. Allora, dopo che la gente si fu addormen-<br />

tata e toraò tranquilla, Gabalah partì coi suoi cavalieri e i suoi camoli<br />

per la Siria, e Makkah la mattina si trovò completamente libera di loro.<br />

Giunto nella Siria, Gabalah proseguì con cinquecento dei suoi fino a Co-<br />

stantinopoli, si presentò da Hiraql, e abbracciò egli e i suoi il Cristiane-<br />

simo. Hiraql si rallegrò immensamente per que.9to fatto, che considerò<br />

come avesse riportato una grandissima vittoria, e lo stabilì dove volle,<br />

gli passò una quantità di doni e lo ammise alle sue conversazioni o alle<br />

sue veglie. Così racconta abù 'Amr.<br />

ibn al-Kalbi invece racconta che il fazàrita, quando calpestò l'izAr<br />

di (jabalah, ricambiò lo schiaffo di costui con uno schiaffo, ed allora i<br />

Ghassàn balzarono e gli pestarono il naso: quindi riferisce il re.«to della<br />

notizia come l'abbiamo riportato noi (Aghàni. XIV. 4, lin. 15-5. lin. Oì.<br />

if'.").

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