Annali dell'Islam

23. a. H. aio.
§ 840. — Nim creilo si debba, (.urne lianno fatto alcuni, dare molta 23. a. h.
Il Califfo
importanza a quel
Umar:
particolare tradizionistico, secondo il quale Umar ap- uomo ed il soparisce
quale severo castigatore, che fa eseguire i suoi oi-dini con un nerbo vrano: sintesi
in mano, che gira di notte le vie di Madinah per punire con esso ogni SeisuoMi.Ha'o'
trasgressore delle sue leggi; né mi sembrano conformi al vero quelle tra-
dizioni secondo le quali durante la teiribilo carestia dell'anno 18. H. e^^li
avrebbe percorso il paese, raccomandando di pregare ed inculiando tale con-
siglio con nerbate sulle spalle dei miseri fedeli. L'uso frequente del nerbo
su quelli che lo avvicinavano è affermazione che male si adatta alla posi-
zione del Califfo, in principio tutt'altro che sicura. Per vari anni 'Umar
fu costretto ad agire con la massima riservatezza, e con grande tatto per
farsi perdonare la presa del potere, onde mi par difficile che egli fosse cosi
pronto e facile a infliggere la cocente umiliazione di nerbate su uomini
fierissimi di natura, e intolleranti di ogni minimo affronto. Né 'Umar po-
teva addurre a sua scusa un precedente nò del Profeta, né di abu Bakr.
Nelle tradizioni sul nerbo di 'Umar ascondesi sicuramente qualche segreto
motivo, qualche insinuazione tendenziosa di generazioni posteriori.
'Umar fu, è vero, irruente ed impetuoso nella sua prima giovinezza, ed
inveì talvolta persino contro il Profeta; ma gli anni, l'esperienza ed infine
anche l'esercizio del potere modificarono molto il suo carattere, toglif^n-
dogli r impetuosità in-agionevole, cieca, e smorzandola in eneigia pugnace,
ed in feiTea volontà di agire. I difetti che ebbe spiccati nella gioventù si
tramutarono in preziose qualità, e persino la sua sete di dominio, essendo
in realtà isph-ata assai più al bene della comunità che a proprio vantaggio
personale, riuscì un beneficio per lo Stato islamico: l'opera di 'Umar salvò
lo Stato di Madinah da quasi certo sfacelo nei giorni tempestosi che segui-
rono la morte del Profeta.
La felice fusione in lui di ambizione personale e d' interesse pubblico
lo rese, morto abù 'Ubaydah, unico tra i Compagni sotto questo rispetto :
ninno dei seguaci più antichi del Profeta ebbe al pari di lui il dono na-
turale di saper governare gli uomini :
mentre
il Profeta vinse di preferenza
girando gli ostacoli maggiori, 'Umar preferì spezzarli con la forza, .sebbene
spesso non ignorasse i vantaggi della diplomazia. Maometto fu un gi-ande se-
duttore degli uomini, 'Umar fu un prepotente. Ma fii prepotente che dimostn")
con innegabile sincerità di proposito di mirare al .solo bene pubblico, e
perciò diede, forse premeditatamente, al suo governo una impronta .schietta-
mente democratica, adottando abitudini di vita le più .semplici e modeste.
Ebbe modi ruvidi e bruschi ('), ma i suoi atti e le .sue parole rivela-
vano .sovrattutto forza di carattere ed onestà d'intenti: la grande nuissa
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