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Annali dell'Islam

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2o. E. U. I 710<br />

La concessione di terreni è propriamente una manifestazione di tempi 23. a. h.<br />

pacifici. È naturale quindi che gli asprissimi cunliitti del califfato di abu scai^deTirprò-<br />

Bakr abbiano escluso una fi-equente domanda di terreni. Sotto il califfato vìncie conquista-<br />

di 'Umar il problema territoriale crebbe in vastità e assunse aspetti assai cTomi'nir'arabo,<br />

diverei e complessi per effetto delle conquiste fuori d'Arabia e «legli im- ® '" particolare<br />

menai beni fondiari, che, rimasti senza padroni, divennero proprietà dello umarV*^"°<br />

Stato musulmano ; in tali beni vanno annoverati terreni incolti, proprietà<br />

abbandonate dai proprietari fuggiti innanzi alle invasioni, le terre dt-ma-<br />

iiiali dello Stato bizantino, le tei're della corona nel già impero sassanida<br />

e via discorrendo, come sono ripetutamente elencati nella tradizione dei<br />

paragrafi precedenti (cfr. §§ 622, 642, 649, 650, ecc.).<br />

La quantità di terra era sì ingente, che nei primissimi tempi il Ca.<br />

liffo si vide quasi forzato ad accogliere il sistema delle concessioni di<br />

terre, ma senza alcun criterio chiaro sulla natura legale della concessione<br />

stessa, come insegna forse il caso dei Bagilah. E probabile inoltre che in<br />

alcuni casi 'Umar permise a tribù di occupare terreni fiiori della penisola,<br />

purché non offendessero soverchiamente i dii'itti altrui e non commettes-<br />

.sero troppo palesi ingiustizie.<br />

Se ci è legittimo supporre, d'accordo con il Lammens (Mu' à \v iy ah,<br />

II, 121), che siffatte occupazioni arbitrarie di terre avvennero anche in<br />

altri luoghi e per opera di altre tribù, sebbene le fonti non lo dicano<br />

esplicitamente, si comprende che il Califfo quando non poteva trovare<br />

gente così arrendevole come (jrai-ir ed i suoi Bagilah, non avesse altro<br />

da fare che lasciare gli usurpatori sulle terre occupate e tramutare l'oc-<br />

cupazione in concessione, ottenendo forse dai concessionari qualche impegno<br />

tì.scale o militare. Non è improbabile che ciò avvenisse nel maggior nu-<br />

mero dei casi, quando intere tribù in armi emigrarono dalla penisola ed<br />

invasero le circostanti provincie. Alludo a casi come quelli dei Tamim<br />

attorno ad al-Basrah e quello delle turbe di tribù yamanite immigrate in<br />

Siria. Non- è probabile che queste tribù prima di stabilirsi in terre stra-<br />

niere chiedessero il permesso al Califfo: questi non fece che riconoscere<br />

il fatto compiuto.<br />

Su tali occupazioni di territorio per opera di intere tribù nulla sap-<br />

piamo, sebbene ci consti di sicuro che numerosi gruppi di Arabi var-<br />

cassero insieme i confini della penisola e si diffondessero per le provincie<br />

conquistate in cerca di pascoli migliori. Tutti vissero a spese delle regioni<br />

conquistate, e l'istituzione delle «pensioni» del diwàn (cfr. 20. a. H.,<br />

§§ 247 e segg.) fu anche conseguenza della necessità di provvedere al so-<br />

stentamento degli emigrati (al-muhàgirùn tutti guerrieri a .servizio

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