Annali dell'Islam

23. a. H.
§§ 593, 594.
• ne 8onu taluni rlie lianno meriti maggiori di altri: vi .sono ([iielli conver-
« titi prima degli altri, vi sono quelli che hanno agito di più per l'Islam.
. e vi sono alcuni che hanno pregi morali maggiori degli altri : dividi
« dando compenso maggiore in ragione dei maggiori meriti! ». abù Bakr
1-ispose : « Come posso sapere di questi pregi ? To non so nulla di queste
« precedenze di cui voi mi parlate. In verità di questa cosa il compenso
• ne spetta a Dio: questo è un mezzo per vivere: l'eguaglianza in queste
.(•ose è migliore delle preferenze!» (Yusuf, 24, Un. 10-20).
§ 594. — Ma nessun governo regolare poteva esistere con simili sistemi,
uè poteva rimanere indifferente al problema delle terre e dei proventi delle
varie imposte fondiarie ed erariali fuori d'Arabia, (quando si avvertì, dopo
le ju'ime conquiste, che le terre costituivano di gran lunga la parte più
cospicua e più preziosa del bottino : oltre a terre deserte di scarso \alore,
v'eiano proprietà immense tanto in Persia quanto in Siria e in Egitto,
rutte intensivamente coltivate e di cospicuo reddito, appartenute a membri
della famiglia reale in Persia, (o imperiale in Siria e in Egitto), al de-
manio, a grandi proprietari temeri fuggiti dinanzi all' invasioni e via di-
scorrendo (i sawàfi(') neir'Iràq, per es.) [cft-. Becker. ZA., voi. XVIII.
H14e segg.]. Le vicende della guerra di conquista debbono avere aumentato
molto l'estensione di queste terre sia per morte, sia per espulsione o fuga
(li proprietai'i e di contadini. Tutta questa roba apparteneva ora alla co-
munità musulmana e diventava parte del grande demanio del novello im-
pero asiatico. Inoltre le terre nel resto del paese, quelle cioè che avevano
ancora un legittimo proprietario, erano pure in una certa misura una preda
•Iella comunità conquistatrice, perchè dovevano versare le tasse che prima
andavano nelle casse del caduto govei-no. Noi diffìcilmente ci possiamo
rendere conto della estrema intricatezza d