Annali dell'Islam

s§ ti3i, «32, 23. a. H.
23. a. H. p la rovina della missione morale e religiosa dell'Islam, della quale ancora
, Il Califfo Umar:
l'uomo ed il so-
i
•
'^'-''" l'^"'"
j •
-i.
erano depositari e
u
che premeva assai
t
di
^
non perdere,
vrano: sintesi Noi quindi siamo pronti ad ammettere, anzi riconosciamo del tutto,
del suo califfato.! ^^® 'Umar e Khalid fossero due uomini aventi tra loro incompatibilità di
carattere, e perciò riconosciamo che negli .atti di 'Umar verso Khàlid.si
asconde in parte un'antipatia personale, forse involontaria, un retaggio di
rancori di antica data: ma d'altra parte voler disconoscere che negli atti
del Cai ilio potessero essere ragioni politiche anche molto più potenti e
giuste che non i risentimenti privati, sarebbe un negare la verità sicura
dei fatti.
§ 832. — Il destino provvide a togliere queste ansie dall'animo del
Califfo: nel 21. H. Khalid cessava di vivere, vittima sovrattutto dei suoi
eccessi; ed 'Umar si trovò solo, al vertice supremo del potere: solitudine
però triste e dolorosa. Egli era veramente solo, senza un amico e senza
un successore : tra lui ed il resto dei Compagni covavano risentimenti
d'antica data, forse sin dai tempi del Profeta, quando il suo predominio
sui consigli di Maometto aveva destate molte gelosie: queste divamparono,
come vedemmo, in aperta opposizione quando Umar, alla testa del trium-
virato, carpì il potere appena Maometto ebbe chiuso gli occhi. La sua con-
dotta verso Khalid deve avergli attirato molte e vivaci critiche, e la sorte
misteriosa di Sa'd b. 'Ubàdah, il pretendente madinese emigrato in Siria,
era di tal natura da incutere anche un certo timore per la propria sicu-
rezza personale in chiunque tentasse aperta opposizione (cfr. 15. a. H.,
§ 132, e Lammens, Le triumvirat, ecc., pag. 142). Anche se l'accusa di
assassinio politico è falsa, rimane il sospetto e ciò basta.
Il contegno tì-eddo e guardingo, anzi sospettoso, di 'Umar verso gli
altri Compagni, e la sua riluttanza a voler preparare la successione più
che l'effetto di sentimenti personali, fu il frutto di alte considerazioni
politiche. Egli, giustamente in parte, diffidò sempre dei Compagni ed
ebbe meschino concetto delle loro qualità ed attitudini e quando aveva,
da scegliere un governatore, di preferenza andava a cercarlo fuori della
cerchia dei vecchi Compagni e preferendo talvolta persino antichi ed acca-
niti nemici dello stesso Profeta. Così per il governo di al-Kùfah in luogo
di un Compagno antico volle scegliere Grubayr b. Mutini (cfi-. 21. a. H.,
§§ 2-4), un makkano il cui nome è segnato nel « libro nero » dell' Isiàm
primitivo (cfr. Introd., § 345; 1. a. H., § 17, n. 6; 2. a. H., § 80,
nota 1, ecc.), o al-Mughirah b. Su'bah, il quale non era, come suol dirsi,
uno stinco di santo, ma il protagonista d'un grosso scandalo in al-Basrah
(cfr. 17. a. H., §§ 56 e segg.). 'Umar cex-cò uomini capaci ed energici
600.