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Annali dell'Islam

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23. a. H. 5§ 37(KS72.<br />

conoscenza di abu Baki-, gli spedi uno squadrone comandato da al-Qa'qà' 23. a h.<br />

. ,. rx ^ r\ - i- • * i i , tti- i i r [NECROLOGIO. -<br />

b. Amr, a cui disse: «U ai-l^a qa , va e assali Alqamah b. Uiathali, forse Aiqamah b. uia-<br />

« me lo arresterai o l'ucciderai; sappi che il ristoro dell' individuo è la ci- *-*?**^l<br />

. sterna (hawd); fa ciò che ti sembrerà opportuno ». al-Qa'qà' usci con il<br />

suo squadrone e invase l'acqua presso la quale era accampato 'Alqamah,<br />

che non aveva cessato di star sopra un piede (solo ~ ossia incerto sul<br />

da farsi). 'Alqamah corse a gara sul suo cavallo galoppando dinanzi a<br />

loro, e lasciò sua moglie e i figli. al-Qa'qà' rispettò la moglie di Alqamah,<br />

le sue figlie e lo sue donne e gli uomini rimasti, i quali si premunirono<br />

contro di lui, dichiarando l' Isiàm. Egli li condusse da abù Bakr, e quivi<br />

sua moglie e i suoi figli negaj-ono di aver aiutato Alqamah nella sua im-<br />

presa ; e rimasero nella casa, senza che egli avesse potuto accertare a ca-<br />

rico loro altro che questo e dissero ad abu Bakr :<br />

« Qual' è la nostra colpa<br />

- in ciò che ha fatto 'Alqamah? ». Allora egli li rimandò, quindi venne<br />

'Alqamah, professando l' Isiàm, ed egli accettò questa sua professione<br />

(Aghàni, XV, 57, lin. 22-58, lin. G) [T.J.<br />

§ 371. — (al-Hasan b. Ali, da Ahmad b. al-HàritJi al-Kharràz, da al-<br />

Madà ini. da abu Bakr al-Hudzali :) Quando Umar b. al-Kliattàb liberò al-<br />

Hutayah dalla prigione, questi gli disse: « amir dei Cn^denti, scrivimi<br />

« una lettera [di raccomandazione] per Alqamah b. 'Ulàtjiah perchè vada<br />

« a portargliela, poiché tu mi hai impedito di far denari coi miei versi ».<br />

C^mar ri.spo.se: « Non lo farò ». Gli fu detto: « O amir dei Credenti, che<br />

male può venii'e a te'? 'Alqamah non è un tuo agente, che tu debba<br />

• temere di comprometterti, egli è un semplice credente (= un privato<br />

• come gli altri) a cui tu fai una raccomandazione per lui ». 'Umar allora<br />

scrisse .secondo i suoi desiderii, e al-Hutayah andò con la lettera, ma trovò<br />

che Alqamaii era morto e la gente tornava dal suo .sepolcro. Allora si<br />

fei-mò presso di questo, poi disse i versi seguenti :<br />

(1) In fede mia! qual uomo della tainiglia di (ia'f'ar tu travolto in HawrHn dalle<br />

reti [del destino) !<br />

(2) Se tu vives.si, io non mi stancherei della vita; morendo tu, non n'è nel viveri)<br />

dopo la tua morte alcun vantaggio.<br />

(3) Né, .^e t'avessi incontrato 'vivo, vi sarebbe stato fra me e la ricchezza che lo spazio<br />

di poche notti.<br />

Allora il figlio (del defunto) gli disse: «Quanto credi che 'Alqaniaii ti<br />

« avrebbe dato? ». Rispose: « Cento camele ». Di-sse: « Eccoti cento camele,<br />

«a cui seguii-anno cento dei loro parti». E gliele donò (Aghàni. XV,<br />

58, lin. 6-ltì) [T.j.<br />

§ 372. — (al-Harami b. abi-l-'Alà, da al-Zubayi' b. Bakkàr, da 'Umar<br />

b. ahi Bakr, da Abd al-rahmàn b. abi Zinàd e da al-Dahhàk \). 'Uthman :)<br />

191.

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