Annali dell'Islam

23. a. H. 5§ 778, 779.
piante. La tassa si esigeva in natura e in proporzione del raccolto, op- 23. a. H.
1 1 1 j 1 j. TI i A. . |Le condizioni fipure
in danaro sui valore dei terreno. Ij ammontare era fi.ssato anno per scali delie pro-
anno e ripartito in ogni distretto secondo il numero dei capita computati vincieconquista-
nel cadasto. L'autorità che presiedeva alla ripartizione era i-esponsabile, domrnio arabo,
verso lo Stato, delle imposte del suo distretto. Vi erano di tanto in tanto « '" particolare
delle revisioni del cadasto, nelle quali si teneva conto dei passaggi di ^umar'.i
proprietà e dei mutamenti avvenuti nelle condizioni agronomiche del ter-
reno (Bercliem, 46, nota 2).
La maggior parte di questi usi appare^ nell'amministrazione nuisul-
luana (cfr. Mawardi. 356. articolo sul diwànj, il che prova come non
vi fosso interruzione alcuna di continuità tra l'amministrazione bizantina
e quella araba; ma ancora non ci consta se il sistema dei capita venissi:
pure introdotto nell'amministrazione fiscale araba in Siria.
§ 779. — Per l'Egitto avremmo a dire assai più clie non per le altre
due province or ora esaminato, giacché le grandi scoperte di papiri greci,
copti ed arabi ci hanno rivelato un'infinità di particolari sull'amministra-
zione di quella provincia dall'Era Ci-istiana in poi: alcuni punti sono ancora
oscuri, ma, se paragoniamo il materiale egiziano con ij nello delle altre
province, il divario è immenso. Abbiamo quasi la ditìficoltà della scelta.
L'Egitto passò sotto il dominio romano in modo tutto singolare, vale
a dire come bottino personale dell'imperatore Augusto: l'Egitto fu consi-
derato come dote della regina Cleopatra, moglie di Antonio, rinnegato
dalla cittadinanza romana per la sua folle condotta. La morte quindi di
Antonio e di Cleopatra permise ad Augusto di confiscare il regno Tolo-
maico e ritenerlo come suo bene privato. L'Egitto fu quindi il demanio
dell'imperatore romano (Milne, 1, 3), ed il capo della provincia era il
praefectus, ossia il rappresentante dell'imperatore. Il reddito delle imposte
ora quindi reddito personale dell'imperatore, al quale reddito venivano
ad aggiungersi tutti quegli altri provenienti da vere proprietà personali
dell'imperatore in Egitto, vale a dire tutte le antiche proprietà reali dei
Tolomei, accresciute dalle teri-e confiscate ai pagatori morosi delle im-
poste, ai criminali, e tutte le proprietà abbandonate dai loro posses.sori.
Queste terre particolari erano affidate a procuratori imperiali, che le col-
tivavano : non mancano papiri nei quali abbiamo avviso che le terre
imperiali abbisognavano di affittuari (Milne, 126-127; Griechische
LJrkunden aus den Kgl. Museen zu Berlin, 066). Proprietà
dell'imperatore erano anche le cave di pietra e di marmi, e le miniere
lavorate generalmente dai condannati ai lavori forzati {Corpus Inscript.
Graecaruvi, III, 4713; Milne, 127).
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