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Annali dell'Islam

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23. a. H. §§ 772, 773.<br />

bilonese, al celebre re Sargoii di Akkad (Sayce, Babylou. a n il As- 23. a. H.<br />

1 nr» ir><br />

syrian, 122-123).<br />

" |Le Condizioni fi-<br />

^^3, ,^„^ p^^.<br />

Cfr. anche Bartou, Sketch of Semitic Origins, New York, 1902, vincieconquista-<br />

t-i-, i-n teal principiodel<br />

V o . dominio arabo,<br />

§ 773. — Nel Sawàd vi erano i demani della corona, o famiglia reale ^ '" pai'icoiare<br />

sassanida, vi erano i latifondi della grande aristocrazia, ed il rimanente umar.]<br />

sembra sia appartenuto alla nobiltà campagnola dei d i h q a n ,<br />

che<br />

forma-<br />

vano una classe molto numerosa ed importante della popolazione (N o 1 -<br />

deke Perse r, 440; Berchem, 25).<br />

Sotto queste due classi dominatrici era la turba infinita dei contadini,<br />

molti dei quali, come ai tempi dei Babilonesi antichi (cfi-. Sayce, Ba-<br />

byl. and A<br />

s<br />

syrian, pag. 83), vivevano quali servi della gleba, attac-<br />

cati cioè al suolo ed inamovibili dal medesimo. Così almeno interpretiamo<br />

una tradizione dei tempi di 'Umar, che altrimenti non a\Tebbe senso. Al-<br />

ludo cioè alla tradizione, secondo la quale, se tutto il Sawàd (intendesi<br />

la parte divenuta demanio dello Stato islamico) fosse stato diviso tra i<br />

Musulmani, ad ogni musulmano, secondo il computo fatto eseguire da<br />

'Umar, sarebbero toccati due o tre contadini come sua quota (cfr. poc'anzi<br />

§ 608). Non saprei spiegare questa notizia in altro modo, se non che i cou-<br />

tadini erano legati alla terra, pur non essendo schiavi, perchè appartene-<br />

vano alla classe degli ahi al-dzimmah, o di uomini liberi non musul-<br />

mani, sotto la protezione dello Stato islamico.<br />

Queste turbe di contadini erano certamente di nazionalità semiticoaramaica:<br />

or, giacché al-Balàdzuri (266) distingue tre classi di dihqàn,<br />

la intima delle quali detta akara pagava, secondo lui, l'imposta più bassa<br />

delle tre tasse per testa, possiamo arguire che molti dihqàn più poveri<br />

fossero Semiti anch'essi e che perciò un certo numero degli abitanti se-<br />

miti fossero pure proprietari (cfr. Màwardi, 303). Sappiamo che ai tempi<br />

babilonesi la proprietà fondiarja era assai minutamente suddivisa (Saj'ce,<br />

Babyl. and Assyrian, pag. 82), onde non è improbabile che la maggior<br />

parte di questi piccoli proprietari con l'andar del tempo siano diventati<br />

contadini e poi servi della gleba sotto grandi latifondisti appartenenti alle<br />

nazioni straniere (Ar.sacidi e Persiani) che dominarono politicamente la<br />

Babilouide fino alla conquista araba.<br />

Sappiamo infatti che nei tempi più antichi era esistita un'aristocrazia<br />

di nascita, proprietaria d'una parte considerevole della terra, ma già in<br />

epoche remote essa ebbe tendenza a scomparire, assorbita dalle classi mer-<br />

cantili e sacerdotali, quelle più influenti nella Babilonide ('); sicché ai tempi<br />

di Nabukadrezzar l'aristocrazia di nascita era difatto scomparsa e sostituita<br />

4.%.

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