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Annali dell'Islam

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23. a. H. §§ 439_ 440.<br />

esclamò: « Ve un mudo d'uccidere questu animale? ». — « Sì », gli fu 23. a. h.<br />

detto, « la sua proboscide (è<br />

il suo punto luortale), chi però gliela colpisce<br />

• non si può salvare ». — « Allora » dis.se abù 'Ubayd, « io offro l'anima<br />

« mia a Dio I<br />

» ed essendosi posto in agguato, quando ebbe l'elefante vi-<br />

cino, lo colpì con la spada sulla proboscide e tentò ucciderlo: l'elefante si<br />

precipitò su di lui e lo uccise: poi l'elefante si voltò e calpestò (letteral-<br />

mente : macinò; i Persiani e li volse in fuga, abu Mihgan compose la seguente<br />

elegia sulla morte di abù Ubayd:<br />

il) Donde ascende verso di noi umin Yusuf? Non vede essa clie nella sua marcia<br />

notturna varca deserti non solcati da vie?<br />

(2i Essa si reca ai giovani nell'al-Tatt', i capi dei quali sono stati uccisi, lasciando,<br />

in mano dei nemici) i loro stalloni e le loro giumente.<br />

(3; Al mattino sono rimaste vuote le case di abfi (labr, mentre prima erano costan-<br />

temente visitate dai deboli e dai poveri.<br />

(4i Ed al mattino dinanzi al Ponte i bamì 'Anir, la loro liberalità ed i loro favori a<br />

fianco alle case ... (? senso oscuro . . .}.<br />

i5i Non mi condanno, perchè io non sia morto con loro: vi sono alcuni che la sorte<br />

ancora non ha raggiunti, sebbene essa sìa veloce nel raggiungere.<br />

i6i Io non abbandonai il luogo finché (i nemii-i' non si ebbero lacerate le vesti con<br />

le armi, e tu sgorgato abbondantemente il sangue dalle vene degli uomini onorati (? abàgi 1).<br />

t7i Non prima che io vidi il mio vannino nitrire di spavento dinanzi all'elefante, che<br />

faceva sangue dal collo t; dall'inguine,<br />

'8) Né me ne andai, finché non fui l'ultimo ad andarmene mentre tutto intorno a<br />

me giacevano in terra gli ottimi ed i campioni.<br />

(9) M'incontrai con gli Ansar in mezzo alle loro cavalcature e dissi : forse anodi voi<br />

parte oggi in caravana?<br />

ilO) Feci avvicinare il uamelo, la sella ed il cuscino, ma in. Dllàys furono abbandonati<br />

i Bakr b. Wàil.<br />

Ili I Dio maledica quelli che si rallegrano della mia sventura e che non sanno quello<br />

che Dio intende fare. ,<br />

(Aghàni, XXI, pag. 517).<br />

Cfr. A bel. pag. 14-15.<br />

Nota 1. — Al verso i4^ si deve forse leggere UUaysi, invece di al-abyàti: difatti più avanti<br />

al ver.so (10) alcuni codici invece di Ullays hanno al-abyàt. Allora il senso è chiaro: in Ullays (nelle<br />

vicinanze di Ullays, che sorgeva all'estremità occidentale del Poiitei perirono la liberalità ed i favori<br />

dei (ossia morirono ii bamì 'Amr.<br />

§ 440. — V'è anche un'altra tradizione (cfr. Athir, II, 339 j che con-<br />

ferma la presenza di aljù Mihgan alla battaglia di Qu.ss al-Nàtif, e la sua fuga<br />

da Ullays dopo il disastro. «So i versi sono autentici (e noji abbiamo i-mezzi<br />

per dimostiare clu' sono falsi j, tale notizia combinerebbe bene con l'altra che<br />

con abù Ubayd partis.sero molti Thaqif: è ben naturale che i Thaqif accon-e.s-<br />

sero in frotte sotto lo stendardo di un loro compaesano. Anche al-Balàdzuri<br />

(pag. 261) conforma la presenza di abù Mihgan e narra un incidente che<br />

dimostrerebbe aver abù Mihgan mostrato un grande coraggio, o.ssia es-sersi<br />

gettato con la .spada in mano fin .sotto l'elefante per colpirlo .sulla probo-<br />

scide. Rimane però un qualche dul^liio sull'incidente, perchè il poeta, come<br />

237.<br />

^^^^ Mihéanl

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