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Annali dell'Islam

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al-Khattàb.]<br />

§§ 513, 519. 23. a. H.<br />

23. a. H. j)a tutto questo assiduo lavorio di falsificazioni tradizionistiche, è ve-<br />

biemi del ca^if^<br />

fato di Umar b.<br />

'^''*o come nece.ssaria conseguenza che al Califfo 'Umar. il quale lasciò fama<br />

,\\ grande organizzatore e legislatore, siano stati attribuiti ordinamenti,<br />

istituzioni, principi di governo, sentimenti ed azioni di cui egli forse in<br />

gran parte ignorò persino l'esistenza. 'Umar divenne uno dei personaggi<br />

storici più spesso tii-ati in ballo dai teorici ortodossi a difesa delle loro<br />

tesi favorite. Come intimo amico e confidente del Profeta, e perfino ispi-<br />

ratore di molte ordinanze di Maometto, egli, secondo le scuole ortodosse,<br />

era, dopo il Profeta, la persona alla quale più sicuramente potevasi adde-<br />

bitare la genesi di moltissime norme e istituzioni, che per ragioni troppo<br />

evidenti non era possibile far risalire sino al Profeta.<br />

§ 519. — Né basta. Oltre i problemi d'indole generale giuridica e<br />

politica, abbiamo eziandio il grande problema personale umano della figura<br />

storica di 'Umar. la più grande figura del suo regno, quella che domina<br />

neir Isiàm primitivo, come la figura di Paolo di Tarso domina nei pri-<br />

mordi del Cristianesimo. Se si accetta la tesi della più progredita esegesi<br />

biblica, che Cristo predicasse la Buona Novella ai soli Ebrei, allora la somi-<br />

glianza o il parallelo tra 'Umar e Paolo è anche più esatto, perchè come<br />

Paolo bandì il Cristianesimo al mondo intero, così 'Umar estese con le armi<br />

al mondo intero quell' Isiàm teocratico, che Maometto aveva ideato per i<br />

soli abitanti della sua patria. La tradizione ha intuito correttamente che<br />

dopo il Profeta il modellatore più attivo dell' Isiàm nel momento della sua<br />

prima e massima espansione è stato il secondo Califfo, il vero fondatore<br />

dell' Isiàm cattolico od universale. Egli è diventato quindi ben presto il<br />

centro di tutto un immenso ciclo di tradizioni e leggende, che ha travisato<br />

la sua figura storica, ha cancellato molte sue caratteristiche personali e lo<br />

ha rifatto secondo un modello teoricamente prestabilito dal sentimento orto-<br />

dosso. Egli ha subito un pi-ocesso di idealizzazione che, seguendo certi precon-<br />

cetti religiosi del tempo, ne ha fatto il modello del perfetto santo musulmano.<br />

Ne consegue che il Califfo 'Umar. per il lavorìo incessante cui fu sot-<br />

toposta la sua figiu-a e la sua opera dalle scuole tradizionistiche, si pre-<br />

senta all'analisi storica sotto un velo forse anche più fitto e tendenzioso<br />

che non lo stesso Profeta, dacché sul conto di costui abbiamo almeno una<br />

grande e genuina fonte originale, il Qur-àn. Per 'Umar ci fa difetto un<br />

documento di simile natura, onde lo storico che vuol ricostruire la vera<br />

figura del grande Califfo incontra ditficoltà ad ogni passo; diflìcoltà che<br />

possono dividersi in due categorie : quelle riguardanti la sua attività come<br />

sovrano e legislatore, le altre riguardanti il suo carattere come semplice<br />

uomo ed i suoi rapporti con il Profeta, i colleghi ed infine i sudditi.<br />

•2&4.

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