Annali dell'Islam

§§ 608^10. 23. a. H.
23. a. H. Musuliuani, sicché fatto fare il computo (degli abitanti j, trovò che ogni
|Le condizioni fi-
•
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scal delle prò- musulmano avrebbe avuto per sua quota tre contadini (iallahun)('). Preae
vincie conquista- allora consiglio dal Compagni del Profeta: Ali propose di non fare la diteal
prlncipiodel .. .., it -l'-iix-.dominio
arabo, Visione (), ma di lasciare tutto come sostanza e reddito (maddah) di tutti
e in particolare
[ Musulmani. Il Califfo mandò quindi 'Utjimàn b. Hunayf al-Ansàri (nelsotto
il regno di ....
1' Itàq) ordinandogli di impoiTc ad ogni uomo una tassa (dividendoli in
Umar.i
tre classi, delle quali l'una pagava) 48 (dirham a testa), l'altra 24, eia
terza 12 (Bai àdz viri, 260).
Cfr. § 616.
Nota 1. — Questo si deve intendere nel senso che tutti i contadini del Sawàd, come nelle Pro-
vincie dell'impero romano, erano servi della gleba e quindi legati all'appezzamento di terra su cui lavo-
ravano. Nel caso presente trattasi però evidentemente delle sole terre divenute proprietà demaniale dello
.Stato islamico, e non delle altre rimaste in proprietà ai dihqàn. È però probabile che il contenuto di
questa tradizione sia in larga misura finzione tradizionistica, dovuta al desiderio di spiegare logica-
mente, perchè 'Umar non abbia diviso le terre conquistate. — Se ammettiamo quanto si è detto prima,
ossia che i conquistatori si siano semplicemente uniformati a quanto si era sempre fatto in Asia .^n
teriore dopo una conquista militare, è logico che tutti questi ragionamenti non hanno ragion d'essere;
sono soltanto fantasticherie di tempi posteriori.
Nota 2. — Il nome «li 'Ali e il suo preteso parere contro la divisione è artificio di origine si'ita
(cfr. anche § 648).
§ 609. — (al-Husayn b. al-Aswad, da Yahya b. Adam, da Isrà-il [b.
Yùnus b. abi Ishàq al-Hamdàni], da Gràbir [b. Yazid al-Gru'fi], da Amir
[al-Sa'bi]). La gente del Sawàd non stipulò alcun patto ('ahd) con i
Musulmani, ma si sottomise senza condizioni (ala a 1 - h u k m) (^) (B a 1 a -
dzuri, 266).
Nota 1. — La sottomissione del Sawàd senza patti speciali è fatto che non ebbe praticamente
alcuna importanza al momento della conquista (cfr. § 564i; ma per i teoi'ici del diritto musulmano ne
ebbe una grandissima, dimostrata com'è dal numero di tradizioni che trattano di questo argomento. Il
concetto che le terre prese sulh*» (con trattati di pace) fossero di stato giuridico sostanzialraense di-
verso da quello delle terre prese 'anìvafni (con la forza) è alla base di tutta la teoria sulla proprietà
fondiaria islamica. I suoi effetti si sono sentiti praticamente soltanto in età molto posteriori a quella
presente di cui discorriamo. Possiamo perciò non farne caso nel presente studio.
V è nondimeno qualche ragione di credere che in tempi posteriori, sotto la questione teorica si
ascondessero anche forti interessi economici, che tentarono farsi valere con l'arma del liadith ne abbiamo
il sospetto da tradizioni come quelle dei seguenti §§ 624, 625, 626, ecc.
§ 610. — (al-Husayn [b. al-Aswad], da Yahya b. Adam, da Sulb [b.
Abd al-rahmàn] al-Zubaydi, da Muh. b. Qaj's al-Asadi, da ['Amir] al-Sa'bi).
La gente del Sawàd non stipulò verun patto ('ahd) con i Musulmani,
ma quando fu loro concesso per favore di pagare il kharàg (invece di
trattar tutti i loro beni come bottino di guerra), allora fu concesso ad essi
un patto (ossia allora i loro rapporti con i Musulmani divennero tali quali
sarebbero stati se si fossero arresi stipulando un trattato )(M (Bai a dzuri,
266-267).
Nota 1. — Un'altra tradizione (^cou l'isnàd: al-Husayn b. al-Aswad, da Yahya b. Adam, da Sarik
b. 'Abdallah b. abi Sarik al-Nakha'i al-'Àmiri, da éàbir b. Yazid al-éu'fi) conferma che la gente del
Sawàd non stipulasse un patto con i Musulmani (Balàdzuri, 267).
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