Annali dell'Islam

23. a. H. § 780.
sborsata in danaro, vale a dii-e il proprietario poteva dare in danaro il
valore del genere raccolto e tenersi il genere medesimo. In secondo luogo
è da notarsi che la città di Alessandria era esente da questa tassa: in terzo
luogo la spesa del trasporto dei generi fino ad Alessandria era tutta a carico
dei contribuenti, anzi precisamente era pagata dai capi dei singoli villaggi,
responsabili per la riscossione (Milne, 118-119j.
2" Una seconda tassa, dello stesso genere della prima, detta annona,
era la quota di grano, che bisognava annualmente consegnare per i cit-
tadini privilegiati di Alessandria, come la tassa precedente era per i cit-
tadini poveri della capitale dell'impero (Milne, 119-120).
y" Una tassa in danaro per tutti i terreni coltivati a giardino, o
vigneti, piatitagioni di fico, boschi di palme: questa tassa era stabilita, a
quanto pare, secondo la superfìcie, ma non si è potuto ancora determi-
nare come essa venisse ratizzata, ed in alcuni documenti sembra per-
fino pagata senza alcuna proporzione fissa rispetto alla superfice del fondo
(Milne, 120). Esistevano anche altre tasse sulla terra, pagabili in da-
naro, denominate in vario modo, ma l'ammontare loro sembra esser stato
assai minore in proporzione delle precedenti. Sulla vera natura delle im-
poste minori con varie denominazioni siamo ancora al buio: erano però
tasse in ragione di superficie (Milne, 120-121). È osservabile intanto che
in Egitto non esisteva una tassa fondiaria unica ben determinata, come
era il kharàg nel Sawàd e la tassa fondiaria nelle altre provincie del-
l'impero romano. In Egitto la tassa fondiaria si celava sotto un com-
plesso di ta.sse con diverse denominazioni, e specificamente determinate
nell'applicazione del loro rendimento. In Egitto, insomma, una tassa fon-
diaria quale la intendiamo noi non era ufficialmente riconosciuta o am-
messa, ma esisteva di fatto, composta dall'insieme di tutte le tasse elen-
cate nei tre capoversi qui avanti. Vedremo di poi come l'istituzione del
kharàg, o ta.ssa fondiaria propriamente detta, fosse in Egitto una innova-
zione islamica di origine persiana.
4' Tra le tasse minori dobbiamo aggiungere la tassa sulle case e
quella sul be.stiame, da pagarsi ambedue in danaro (Milne, 121); e cosi
pure in danaro dovevano pagare una specie di tassa sul reddito tutti i
mercanti ed industriali, tassa esigibile mensilmente.
h" Tutti gli abitanti dell'Egitto, di ambedue i sessi, tra l'età di 14
e quella di 60, con l'eccezione di alcune classi privilegiate (i Romani do-
miciliati in Egitto, i discendenti dei soldati greci dei Tolomei, gli abitanti
di Alessandria, ed un certo numero di sacerdoti in ogni tempio), dovevano
pagare annualmente una tassa a capo, eguale per tutti, senza distinzu)n('
443.
23. a. H.
^Le condizioni fi-
scali delle Pro-
vincieconquista- teal principio del
dominio arabo,
e in particolare
sotto il regno dì
'Umar.)