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Annali dell'Islam

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23. a. H. §§ 426, 427.<br />

innumerevoli difficoltà d'ogni specie, e che principale tra tutte ò quella 23. a. h.<br />

creataci dai tradizionisti .stes.si, trasmettitori delle memorie del tempo. abu Mihgan i<br />

Essi intatti non ci dipingono gli uomini come furono realmente, ma conio<br />

avi-ebbero dovuto essere secondo i concetti religiosi, morali e storici di<br />

generazioni non arabe posteriori, assai partigiane di sentimenti e profon-<br />

damente, radicalmente, diverse sotto tutti i rispetti da quelle generazioni<br />

schiettamente arabe che fondarono il grande impero militare dell' Isiàm<br />

primordiale, abù Mihgan è appunto uno dei mezzi purtroppo ancora molto<br />

imperfetti, mercè il quale ci è permesso squarciare il velo artificiale tradizio-<br />

nistico e giungere alla conoscenza della verità sugli uomini, a cui l'Isiàm<br />

dovette la sua straordinaria fortuna nei primissimi tempi d'espansione.<br />

§ 427. — Sul nome proprio di questo poeta regna molta incertezza :<br />

v"è chi lo chiama 'Amr,. chi Màlik, chi 'Abdallah, e perfino di suo padre<br />

è incerto se si chiamasse Habib. o Hubayb. Il nome con il ([uale era comunemente<br />

conosciuto, fu abu Mihgan, vale a dire non un nome proprio<br />

(ismì, ma bensì un cognome o tecnonimico (kunyah). Noteremo subito<br />

che tale particolarità ha la sua importanza :<br />

non<br />

è la prima volta che noi<br />

incontriamo un personaggio storico dei primordi dell'Isiàm, conosciuto con<br />

il cognome, ed il cui nome proprio sia rimasto sconosciuto. Neil' introdu-<br />

zione agli <strong>Annali</strong> (ctr. Intr., § 26), noi avemmo occasione di parlare di<br />

quel grande falsario di tradizioni, il loquace e vanitoso abù Hiirayrah, di<br />

cui pure si ignora il corretto nome e la corretta paternità. Più famo.so «li<br />

lui ancora è il Califfo abù Bakr, il nome proprio del quale non è sicura-<br />

mente accertato.<br />

Senza dilungarci in altri esempi, questi bastano per mettere in evi-<br />

denza una caratteristica dei primissimi tempi islamici in ciò che riguarda<br />

l'onomastica. È fatto ben noto che gli Arabi prima di conquistare il mondo<br />

fossero molto parchi nell'uso dei cognomi (kunyah). Chi scorra le grandi<br />

collezioni di biografie di Compagni del Profeta, o chi esamini le notizie<br />

autentiche degli Arabi dei primissimi tempi delle conquiste, osserverà che<br />

di gran lunga la maggior parte delle persone elencate, per non dire qua.si<br />

tutte, non hanno affatto kunyah, mentre queste .sono quasi in.separabili<br />

per ogni nome in età meno antiche: fu un uso che si estese .soltanto dopo<br />

le conquiste e divenne poi universale in tempi più recenti. Si noti però<br />

allo stesso tempo che quei pochi personaggi storici, conosciuti soltanto<br />

con la kunyah, come abù Hura3'rah, abù Bakr, abù 'Ubaydah. abù<br />

Dzarr. ed infine il nostro abu Mihgan, por non prolungare di .soverchio<br />

l'elenco, si può dire non avessero altro nome e venissero esclusivamente<br />

chiamati con il cognome, come se il nome proprio per alcuni (per es.. abù<br />

22.5.<br />

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