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Annali dell'Islam

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23. a. H.<br />

{Le condizioni fi-<br />

scali delie Pro-<br />

vincieconquista- tea) principiodel<br />

dominio arabo,<br />

e in particolare<br />

sotto il regno di<br />

Umar.l<br />

i% 762-7B6. 23. a. H.<br />

§ 752. — (Yahya b. Adam, da Husaym, da abù-1-Hakam Sayyàr, da al-<br />

Zubavr b. 'Adi). Ai tempi del Califfo 'Ali si convertì all'Islam un dihqàn<br />

nativo del Sawàd: il Califfo gli disse: « Se tu resti nella tua terra, ti tolgo<br />

«la gizyah, e riscuoto le tasse dalla tua teira; ma se l'abbandoni, noi<br />

« abbiamo diritto .su di es.sa » (Yahya, 43, lin. 10-13).<br />

La tradizione rispecchia i sentimenti dei governanti quando, alla fine<br />

del 1 secolo, tutta la popolazione un tempo cristiana stava per abbracciare<br />

l'Islam, e quando per ragioni fiscali si dovette insistere che i convertiti,<br />

nonostante il mutamento di fede, continuassero a pagare tutte le tasse<br />

proprie dei non musulmani.<br />

§ 753. — (Yahya b. Adam, da Qays b. al-Rabi', da Ibràhìm b.<br />

Muhàgir, da uno saykh dei Zuhrah). Quando si converti ibn al-Rufayl<br />

(un abitante del Sawàd), il Califfo 'Umar gli conferì una pensione di<br />

700 dirham (all'anno, oppure 2000 dirham, cfr. Yahya, 42.<br />

Hn. 10-11), e lo iscrisse nel ruolo dei Khath'am, ma gì' impose di pagare<br />

il kh a r a g se voleva rimanere in possesso delle sue terre (Yahya, 42.<br />

lin. 11-20).<br />

Cfi". anche ibid., 43, lin. 2-5, ove è detto che ciò avvenisse dietro ri-<br />

chiesta di ibn al-Rufayl, che pregò 'Umar «di lasciargli la sua terra •<br />

(quasiché ibn al-Rufayl, convertendosi, avrebbe dovuto rinunziare ai suoi<br />

beni). — Cfr. § 749.<br />

§ 754. — (Yahya b. Adam, da Hasan b. Sàlih, da ibn abì Layla). Il<br />

Califfo 'Umar restituì (agli abitanti del Sawàd) le loro terre e fece pace<br />

con il patto del pagamento del kharàg (Yahya, 33, lin. 10 e segg.).<br />

§ 755. — Per confermare la condotta del Califfo 'Umar nel Sawàd hanno<br />

coniato anche una tradizione (Yahya b. Adam, da Hafs b. Ghiyàth, da ibn<br />

abi Dzi-b, da al-Zuhri) nella quale si afferma che il Profeta a quelli convertiti<br />

nel Bahrayn garantì (ahraza) la vita e i beni mobili (mài), ma<br />

stabilì che le loro terre fossero fay per tutti i Musulmani, perchè ave-<br />

vano fatto opposizione prima di convertirsi all'Islam (') (Yahya. 33,<br />

lin. 12 e segg )•<br />

Nota 1. — La falsità della notizia è evidente: vivente il Profeta non vi fu alcun combattimento<br />

nel Bahrayn, come risulta chiaramente dalle tradizioni (cfr. 8. a. H., §§ 177 e segg.). Inoltre, se<br />

il Profeta avesse stabilito che le terre del Bahrayn erano fay, come mai in seguito non furono più<br />

considerate tali? Infine è detto che i redditi del fay erano composti per la maggior parte dell'im-<br />

porto della tassa fondiaria kharàg; ma questa non venne mai riscossa in Arabia (cfr. § 6-11 b, c; Yfisnf.<br />

39, lin. Ifi e segg.).<br />

§ 756. — (Yahya b. Adam, da Sufyàn b. Sa'id, da Dàwud, da Muh. b.<br />

Sirin). Il Califfo 'Umar vietò (ai Musulmani) di comperare gli schiavi<br />

(raqiq) e le terre degli ahi al-dzimmah (Cristiani ed Ebrei) (Yahya,<br />

424.

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