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Annali dell'Islam

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Zó. 2i. H. ^ figo<br />

ma egli non mancò di riflettere come fosse impossibile richiamare il gene-<br />

23. a. H.<br />

rale già impegnato con i Greci nel cuore dell' Egitto, e come d'altra parte i'uo^mo°ed iTsoi<br />

l'allontanamento di 'Amr dalla Siria poneva fine a tutto uno stato incre- vrano: sintesi<br />

do II 3 SU3 vi t& O<br />

scioso di cose che 'Umar non era riuscito a sistemare. Egli quindi accettò deisuocaiiHato.|<br />

la novella soluzione e mandando in Egitto rinforzi di milizie sulle quali<br />

poteva contare, ottenne il triplice vantaggio di riaffermare la sua autori tii<br />

suir irrequieto 'Amr, di procurare la conquista definitiva di una ricchis-<br />

sima provincia, e di non avere più ragione d'impensierirsi delle condizioni<br />

interne della Siria. — Infatti 'Umar non si mosse più da Madinali.<br />

Se la peste del 18. H. risolse con la morte alcuni spinosi problemi,<br />

d'altra parte aumentò la difiicoltà di quello della successione, portando<br />

via abù 'Ubaydah, e lasciando 'Umar solo e solitario superstite del celebre<br />

triumvirato che aveva creato l'ufficio e la dignità di Califfo. Tutti i suoi<br />

accorti provvedimenti minavano perciò dinanzi alle imprevedibili vicende<br />

del Destino. 'Umar rimaneva così solo al mondo, che nulla osò più fare<br />

per la successione, lasciandosi sorprendere dalla morte prima di prendere<br />

una decisione, e abbandonando ad altri la responsabilità della scelta. E bene<br />

rammentare come mai abbia egli pensato ad assicurare la successione per<br />

uno dei suoi figli o della sua famiglia. Quando infine stramazzò in terra<br />

sotto la pugnalata omicida, lo stato in cui si trovò ridotto non gli con-<br />

sentì in alcun modo di risolvere in extremis l'arduo problema.<br />

Il contegno di 'Umar nei riguardi della successione dopo la morte di<br />

abu 'UbaA-dah è in realtà ben singolare e molto istruttivo. Scorgiamo chia-<br />

ramente che, né in Madinah né fuori d'Arabia, ninno più godesse della<br />

sua completa fiducia e della sua intimità. Verso gli altri Compagni anche<br />

più antichi tenne una condotta scevra di ogni vera simpatia, anzi im-<br />

prontata a vera diffidenza. Egli sembra un momento aver pensato a Sa'd<br />

b. abi Waqqàs perchè a lui sottomesso e devoto, ma la condotta di costui<br />

come generale ad al-Qàdisiyyah, e come governatore in al-Kufah non fra<br />

stata .sodi.sfacente: l'uomo messo alla prova erasi rivelato debole e defi-<br />

ciente, ed Umar non aveva esitato ad infliggergli una cocente umiliazione<br />

e poi a destituirlo per accuse, che non erano certo onorevoli per il Com-<br />

pagno, checché ne dicano le tradizioni che ne tentano il salvataggio Tcon-<br />

frontisi 20. a. H., §§ 1 e segg.).<br />

Morto abu 'Ubaydah nel 18. H., rimaneva in vita ancora Khàlid b.<br />

al-Walid. il più temuto candidato alla carica suprema di Califfo in caso<br />

di morte. Forse appunto in vista di ciò e per evitare, per quanto fosse<br />

possibile, un conflitto per la succes.sione, prima che questa fo.ssc aperta,<br />

'Umar mantenne un contegno riservato sul problema ed attese che il de-<br />

497.<br />

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