Annali dell'Islam

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sDoi ordini iBaUiìzuri, 268).
23. a. n. §§ gy^^ ^^
• come il compenso dato agli a I-M n al Utah qulùbuhum icfr. 8. a. H., § 165. vale a dire come se 23. a. H.
«non fossero musulmani), allora date loro il compenso di guerra (gu'l): se però hanno combattuto per [Le condizioni fi-
«la causa ili Dio, allora tacciano soltanto conto su ciò che Dio concede e si mettano alla pari con tinti scali delle pro-
• jlli altri musulmani •. Garir b. 'Abdallah al-Bagali riconobbe che il Califfo aveva ragione e cedette vincie conquista-
leal principiodel
dominio arabo,
§ 601. — Tontar di .stabilire la corretta versione in questa matassa di e in particolare
(irrori ed inesattezze e contraddizioni è, mi pare, fatica .sprecata. Un quakln'
tatto singolare certamente si asconde sotto queste varie notizie, e le spiega-
zioni sono, per la massima parte, supposizioni dei tradizionisti che haiino
conservata la memoria della transazione tra Grarii' e 'Umar. La spiegazione
messa innanzi dal Hartmann {OLZ., 1. e.) è (jnella che, noi crediamo, cor-
risponde maggiormente alla verità dei fatti. Egli ammette che l'episodio
rimane sempre assai oscru-o nonostante tutte le spiegazioni, ma che moltr)
probabilmente i Bagilah furcmo molto numerosi nella campagna che menò
alla grande vittoria di al-Qrulisiyyah e che, nella inevitabile confusione se-
guita a quel trionfo, si impadronirono arbitrariamente d'una buona parte
del paese, riscotendo forse per proprio conto tutte le tasse ed i vari redditi
delle terre. Può essere, come crede il Hartmann, che il caso dei Bagilah
non fbs.se unico, ma si ripetesse altrove in minori proporzioni con tribù
meno numerose.
Grande fu il disordine che regnò nel Sawàd, se un caso simile potè
accadere e se Grarii- ed i suoi Bagilah poterono rimanere nel godimento
indisturbato di tante terre per tre anni interi. A un cei'to momento però,
stabilito il criterio generale della conquista, il Califfo [Jmar intervenne
in persona e chiamò Grarii- a Madinah per trattare. La somma sì piccina
per la quale Garir rinunziò al suo arbitrario possesso dimostra, se la cifra
è esatta, che Garir ed i Bagilali non erano convinti della piena legalìtA
del loro atto :
le spiegazioni date dai tradizionisti sono invenzioni per co-
prire la persona di (xarir, ritenuto Compagno del Profeta ed uno dogli
eroi dell'Isiàm primitivo.
Il Lammens ("Mu'àwiyah, II, 126-127), ricordate le riflessioni del
Noldeke iZDMG., XLIX, pag. 712) sulla preponderanza dei Bagilah nella
conquista del Sawad Iraqense, considera l'aneddoto dei Bagilah, se vero
in via generale, molto sospetto nei particolari, e crede scoprirvi traccie
evidenti d'una c.^tilità degli Iraqensi verso (xai-ir ed i suoi, perchè avevano
ottenuto compensi eccezionali per i servizi resi durante la conquista, (rli
odi seguirono poi óarir nella cerchia di persone attorno ad 'Ali, quando
questi divenne Califfo, onde il capo Bagilita, disgustato, abbandonò alfine
r'Iràq, andando a stabilirsi in Siria. Lo stato di co.se creato dai privilegi
dei Bagilah .si può spiegare, .secondo il Lammens, .soltanto in uno dei due
866.
sotto il regno di
Umar.l