Annali dell'Islam

§§ «19, tófJ. ^"' ^' "•
23. a. H. importanti comaudi militari con autorità persino sui più antichi suoi
|ll CatiHo Umar
.seguaci. La classe umile e povera, alla quale appartenevano abu Bakr,
l'uomo ed il so-
vrano: sìntesi Umar, e gli altri più antichi Compagni, non aveva tradizioni o tendenze
deisuo'^Miiffat'o.T marziali. Il carattere religioso e sommesso a Dio della prima propaganda
islamica attirò piincipalmente nature miti e uomini domati dalle avversità.
L'unica eccezione tra i primi Compagni di Maometto fu Zayd b. Hàrithah,
lo schiavo liberato dal Profeta, ma egli era Kalbita, battagliera triljù del
settentrione, e doveva la sua conversione non a passione religiosa, ma solo
a devozione personale verso il Profeta. L'Isiàm sorse con spirito e ten-
denze di rassegnazione e di pace, né attirò gli elementi belligeri e rapaci
se non quando si svestì del suo carattere essenzialmente religioso e divenne
politico ed aggressivo in Madinah.
La mente di 'Umar era nei suoi caratteri più essenziali mente di
uomo di Stato e di giurista, con tendenza all'autocrazia ed alla rigida di-
sciplina nei costumi, nella fede e nei rapporti sociali. Egli suggerì l'ap-
pello dei credenti alla preghiera (senso di disciplina), e il velo per le donne:
egli protestò ad al-Hudaybiyyah contro il trattamento dei pagani quali
pari dei Musulmani. 'Umar vide nell'Islam un potentissimo istrumento
per formare uno Stato forte e ben regolato. Con questo concetto dinanzi
a sé egli lavorò costantemente finché visse il Profeta, e desideroso d' in-
vigilare tutti gli atti politici del grande Maestro, preferì non mai lasciarlo.
Né ciò basta: il Lammens mi ha fatto giustamente rilevare come in al-
cune tradizioni si scorga la memoria di una specie di spionaggio velato
con cui 'Umar circuì il Profeta, e mercé il quale 'Umar era tenuto gior-
nalmente informato anche degli accidenti domestici della vita privata
del Profeta (cfr. il Musnad di ibn Hanbal, voi. I, pag. 33, Un. 8-
34, lin. 1).
§ 820. — Noi già dicemmo altre volte^ nello studiare quella complessa
ed enigmatica figura del Profeta, quale si manifesta negli atti, nelle ri-
velazioni quraniche e nel modo singolare come lasciò questa vita, che
Maometto palesemente non si dette mai verun pensiero dell'avvenire, ma
rimase sempre e soltanto assorto nei problemi del presente. A quanto sa-
rebbe accaduto dopo la propria scomparsa, o non volle o non ebbe tempo
di pensare. Non così 'Umar, il quale indubbiamente fece convergere tutti
i pensieri e tutti gli atti a beneficio dell'avvenire, in previsione sovrattutto
della morte di Maometto, circostanza della quale niun altro della comu-
nità islamica pare si desse pensiero (^).
La preferenza mostrata dal Profeta per abù Baki- dipese anche dal
fatto che abù Bakr, compreso d'affetto e di rispetto per il Maestro, non lo
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