Annali dell'Islam

23. a. H.
zione, un privilegio riservato al solo Profeta e perciò cessava alla .sua 23. a. h.
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(Le condizioni fi-
"^°"^- scali delle pro-
Non appartiene nemmeno strettamente al diritto predatorio quanto è vincie conquista-
detto nei versettti LIX, 6-10 sulla famosa questione delle torre tolte ai
d^omin'o*^' arabo
banii-l-Nadir, e che Maometto tenne tutte per sé e per i soli Emigrati « '" particolare
makkani (cfr. 4. a. H. §§ 13-14). Eccone il contenuto:
(6) Quanto Dio ha assegnato (afa-) (') al suo Inviato dei beni (di quella
gente, gli ai-Nadir), (per conquistarlo) voi non vi avete impiegato né ca-
vallo, né camelo; ma Dio concede al suo Inviato potestà su ciò che egli
vuole : Dio
é padi'one di tutte le cose.
(7) Quanto Dio ha assegnato al suo Inviato (del bottino) degli abitanti
del luogo (ahi al-qura), questo appartiene a Dio, al suo Inviato, ai parenti,
agli orfani, agli infelici ed ai viaggiatori, affinché non finisca tra i ricchi tra
voi : accettate quanto vi dà l'Inviato e astenetevi da quanto vi proibisce, ecc.
(8) (Esso appartiene inoltre) ai poveri Emigrati, che sono stati cac-
ciati dalle case loro e dai loro beni mentre cercavano la grazia ed il fa-
vore di Dio, e assistevano Dio ed il suo Inviato : essi sono quelli che di-
cono veramente la verità.
Alcuni commentatori vorrebbero legare strettamente questi versetti
con i due seguenti (LIX, 9-10) addurli tutti come motivo e ragione di
'Umar quando non volle dividere tutto il Sawàd tra i gueriiei-i dell'Isiàm
dopo al-Qàdisiyyah (cfr. Hartmann nel OLZ., 1904, pag. 416-416; Yùsuf.
20, Un. 11, e più avanti § 604). I traduttori però preferiscono scindere i
versetti 6-8, dai due seguenti 9-10, perché siccome il versetto 9 riferiscesi
agli Ansar e il 10 a un'altra categoria di fedeli di cui non é ben chiara
l'origine, il senso del testo quranico é meglio ìli accordo con quanto rife-
risce la tradizione (cfr. 4. a. IT., § 16). Quelli che uniscono le du(^ parti
sottointendono in principio: «Inoltre appartiene a...». Noi jìrefciiaiiio la
scissione : il testo dice :
(9) E quelli che per lo innanzi sono rimasti nel tranquillo possesso
della casa e della fede, amano chi emigrò presso di loro, e non sentono
nei loro petti bisogno di quanto (agli altri, gli Emigrati) fu dato, anzi
ritengono gli altri più degni che non loro stessi, anche se soffrono bisogiid.
E quanti si tengono lontani dall'avidità del cuore loro: e.ssi .sono cjuelli
che realmente prospereranno.
(10) Inoltre quelli che vennero dopo di essi dicono: O Signore nostro,
perdonaci! e (perdona) ai nostri fratelli che ci hanno preceduto nella fede,
e non permettere che nei nostri cuori sia rancore contro veri credenti.
Signore nostro! tu .sei il mite ed il misericordioso!
mi.
sotto il regno di
'Umar.l