Annali dell'Islam

23. a. H. §§ tì94-«t»7.
tiidiiian/.a siuoolaif. .scldiuU) la ijualf il Calittu 'Uiuar avrebbe vietato ai
( .luquistatori arabi di comporarc e di possedere terre fuori d'Arabia ('): egli
dispose [)erfiuo, si dice, elle nessun arabo si stabilisse come coltivatore del
-uolo fuori della penisola (otr. anclu' Suyùti Husii. I, 73). 11 vaii W\-
ehem rll )
accetta
pienamente queste conclusioni ; alle quali noi possiamo
;iggiungere qui appresso (cfr. anche § 616) quanto dicono le fonti musul-
:nan(' su questo argomento.
NiiTA 1. — Meiitri- queste i)aj;iii(; slavano per essere deliberate per la stampa ho potuto aver
visione delle bozze del secondo capitolo del Lammens su Ziyàd b. .\bihi RSO., voi. W, pag. '2i*A e segg. .
love con la sua solita dottrina, chiarezza e competenza egli ti-atta dell'argomento medesimo, fornendo
nuovo e ricco materiale. Mi duole di non aver potuto trarre maggior profitto per i miei lavori dal pre-
zioso contributo del mio chiaro collega orientalista. Ho cercato di supplire all'ultima ora con qualchi'
breve nota e«i aggiunta, ma purtroppo non mi è stato possibile trasfondere, come sarebbe stato mio
desiderio, la maggior parte dello scritto del Lamniens entro i seguenti paragrafi degli Annali.
Egli sostiene giustamente che i conquistatori arabi furono avidi di possedere le grasse terre della
Kabìloniile sin dai primi giorni in cui entrarono r.ella regione e cita Gàhiz Hayuwàn, I, 143, a
liraostrare che i più antichi comandanti musulmani si allarmarono vedendo i loro guerrieri tramutarsi
MI proprietari di ten-e f perdere le loro qualità battagliere negli ozi campestri.
§ 695. — (aliu Sàlih al Antàkij. Ad abù Ishàq al-Fazàri non appro-
\ava che si comperasse terre negli al-Thaghr f= al-Thug:hùr al-Sàmiyvah =
= confine siro-bizantino): egli diceva che i Musulmani si erano impadroniti
del paese con la forza al principio del dominio musulmano e ne avevano
scacciato i Greci, né si erano divise tra loro le teiTe, e cosi erano passate
ad alt li. In questo modo si era prodotta tale ctmfusione, che ogni intelli-
gente doveva lasciarle (versione incerta) (Balàdzuri, 171).
§ 696. — iSayf b. 'Umar, da Muhammad b. Qays, da al-Mughirah b.
Sibli. Garir (b. 'Abdallaln si comperò un fondo imin ard al-Sawàd
sàfiyah) sulle rive dell" Eufi-ate, e recatosi poi presso il Califfo Limar,
gliene raccontò. Umar disai)pr()vò vivamente quello che aveva fatto, e gli
ordinò di cancellare la vendita, vietando che si comperasse cosa alcuna,
che no]i avesse spartito chi poteva tarlo (T a bari, I, 2471 1.
Pel- un divieto di seminare cfr. Maqrizi Khitat. 11. 2ìjH. lin. iJi-
2tiO. iin. 1.
Cfr. anche §ij 7;iii e segg.
§ 697. — La h'gge duiiqui' » scoperta » dal Kremer fu lungamente
ritenuta coiue storicamente vera, ed è menzionata in molte opere poste-
riori sulla .stria musulmana. Mai nessuno si curò di sindacarne l'esattezza,
finché gli studi del Wellhauseii e del Becker, confermati poi da quelli
del Padre Henri Lammens (Muàwiyah, II, 121 e segg.; cfr. aiu-he
Lamniens. Ziyàd !.. Abihi. in USO., voi IV, i)ag. 209 e segg.j, ne
rivelarono la falsità. Pur facendo adeguaU) tributo alla dottrina del celebre
orientalista austriaco, il voti Kieraer. dol)biamo insistere die quando questi
:to7.
23. a. H.
Le condizioni fi-
scali delle Provincieconquista-
teal prlncipiodel
dominio arabo,
e in particolare
sotto il ragno di
Umar.i