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Annali dell'Islam

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23. a. H. I e79.<br />

tari di Roma e della Persia. Dobbiamo rammentare che un tentativo di 23. a. h.<br />

divisione delle terre sarebbe stato materialmente impossibile. Non occor- scah "d'evie "pro-<br />

reva avere una speciale intelligenza' per comprendere in quali difficoltà im-<br />

vincie conquista-<br />

mense, inestricabili sarebbe caduta la comunità musulmana, se avesse ten- ckimlnio'^' arabo<br />

tato la divisione anche soltanto delle terre demaniali. e in particolare<br />

Mentre un simile tentativo avrebbe generato un'anarchia ed una con- ^umarV^^"°<br />

fusione molto peggiore che non quella già esistente, il Califfo trovò un'altra<br />

soluzione assai più speditiva, perfezionata da secolare evoluzione ed ag-<br />

giustamento alle condizioni del paese in tutte le provincie conquistate.<br />

V^ale a dire che bastava riscuotere da tutti i popoli vinti quelle stesse tasse<br />

annue in danaro ed in natm-a che essi pagavano già ai caduti governi,<br />

ed esigere dai coltivatori i redditi delle terre confiscate: allora al capo<br />

dello Stato musulmano sarebbe riuscito relativamente facile dividere l'im-<br />

porto totale degli introiti tra i Musulmani. Il Califfo si decise di accettare<br />

il sistema fiscale bizantino e sassanida tale quale era, ed inchiuderlo nella<br />

costituzione politica del nuovo Stato musulmano. Così avevano fatto tutti<br />

i conquistatori precedenti, cosi fece di necessità anche 'Umar, quale unico<br />

ripiego possibile.<br />

Erra dunque la tradizione sostenendo cIk.' Umar nel decidere la<br />

sorte delle provincie conquistate, s'ispirasse ai versetti quranici od a pre-<br />

cedenti del Pi'ofeta : come<br />

questi non agì mai nello stesso modo nelle varie<br />

i.ircostanze che gli si presentarono e trovò sempre una buona ragione per<br />

mutare caso per caso le sue decisioni, cosi parimenti 'Umar seguendo il Pro-<br />

feta, non già nella lettera ma nello spirito, con interpretazione larga e com-<br />

prensiva, prese le sue norme in conformità degli incidenti particolari e delle<br />

esigenze del momento. L'intima energia del solerte pensiero, l'innato buon<br />

senso e non il Qur'àn fu la guida e l'ispiratore di Umar. Questi agì come<br />

a suo parere avrebbe agito Maometto in quella stessa circostanza.<br />

I tradizionisti e cronisti musulmani non hanno ammesso nell'attività<br />

di 'Umar questo principio largo e giusto, perchè era contrario a tutto lo<br />

spirito sistematico, gretto e casuistico, che informò la giurisprudenza mu-<br />

sulmana dei tempi posteriori: giurisprudenza la quale, volendo tutto fon-<br />

dare sul senso letterale del Qur'àn, sulla sunnah e sulle tradizioni, .so-<br />

stenne l'errato principio che tale ossequio ai precedenti fosse pure il cri-<br />

terio dei maggiori Compagni del Profeta, ed in particolare di Umai'.<br />

Errano perciò quegli .scrittori occidentali, quando descrivono l'attività di<br />

'Umar come un'applicazione in grande delle misure prese da Maometto in<br />

certe parti d'Arabia. Errano parimenti quanti, a sostegno di ciò, creano im-<br />

maginarie distinzioni tra i paesi sottomessi per trattato e quelli con la<br />

387.

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