Annali dell'Islam

23. a. H. §§ G57-tìtìO.
§ 657. — ^ibu Ishaq, da Gràriyah b. Mudairibj. ^Iii appresso; Ali b. abi
Tàlib (quando tu proclamato Califfo, nel 35. H.j, pregato di dividere le terre
del Sawàd, rispose con un rifiuto: « perchè, se lo facessi, ven-este allo mani
* fra di voi!». In quel tempo la gente del Sawàd sporse lagnanza |
vessazioni avute dagli agenti del governo, o dai Musulmani in genere).
'Ali spedì a verificare cento cavalieri, fra i quali si trovava Tha'labah b.
Yazid al-Humàni (o Himmàni: cfr. Vahya, 30, liu. 7). Quando egli txi di
ritorno esclamò: « Giuro per Dio che io non abbia mai a ritornare nel Sawàd.
«per tutto il male (sarr) che ho visto in esso! » (^j (Yùsuf, 21, lin. tì-9j.
per
Cfr. Yahya, 30, lin. 5 e segg., per altre vei-sioni un po' diverse delle
parole di Ali: la tradizione di abù Yusuf è ivi spezzata in varie tradi-
zioni più piccole con isnàd diversi,
Nota 1. — La tradizione ammette esplicitamente che, già ai tempi di 'Ali, si commettessero innu-
merevoli angherie a carico degli abitanti (non musulmani) del Sawàd: quindi debbiamo inferire che
«eistessero molti e «avi abusi, ed estesissime frodi. Le notizie sulle ricchezze accumulate dai Com"
pagni e sulle raisuxe prese dal Califfo 'Umar contro i governatori arricchiti, ne sono un'altra indiretta
ma sicura conferma.
§ 658. — (^Yahya b. Adam, da Hasan b. Sàlih). Noi abbiamo udito
che a occidente dei monti dell'Iran l— il Sawàd) il paese è fay. al di là
di essi il paese è su Ih (ossia si arrese a patti) lY'ahya, 35, lin. 2-4),
§ 659. — (Abdallah b, Sa'id b. abi Sa'id, da suo nonnoj. Quando
faceva un trattato d* pace con una gente, il Califfo Umar soleva pattuire:
e tanto;
1" che dovessero pagare una certa somma per il kharàg tanto
2" che ospitassero i Musulmani di passaggio durante tre giorni;
3° che mostrassero a questi medesimi il cammino;
4° che non dessero aiuti contro i Musulmani;
6° che non dessero ricetto a chi suscitava disordini.
Se facevano questo, godevano della sicurtà nei beni, nella vita, nelle
donne e nei figli ed avevano diritto alla protezione, dzimmah, di Allah
e del Profeta. Il governo però non assumeva alcuna re.sponsabilità per i
danni arrecati dagli eserciti (ma 'arrah ai-gay s) (Yùsuf, 22, lin. 13-17j.
§ 660. — (al-Qàsim b. Sallàm, da Ismà'il b. Mugàlid, da suo padre
Mugàlid [b, Sa'idj, da ['Amir] al-Sa'bij. Il Califfo 'Umar 1). al-Khattàb
mandò Uthniàn b. Hunaj-f al-Ansàri a misurare il Sawàd e trovò che si
componeva di 36 milioni di garib: sopra ogni garib impose un dirham
ed un qafiz. Questo qafiz, aggiunge al-Qàsim, era una certa misura
(m a k k ù k) detta al-.sàburqàn (cfr. M a w a r d i, 272, 304j. Secondo Yahya
b. Adam, era equivalente al m a kh t ù m a 1 - H a g g à g i CB a 1 à dz u r i.
268-269).
37f*.
23. a. H.
[Le condizioni fi-
scali delle Provincieconquista-
tea! principio del
dominio arabo,
e in particolare
sotto il regno di
'Umar. i