Annali dell'Islam

§§ 798, 794. 23. a. H.
23. a. H. « Di(» mi .scampi da quella « mangeria », e dalle malvagie qualità, e dal-
|Le condizioni fi
scali delle prò
sotto il regno di
'limar.
« l'osare qualsiasi di (cotali) delitti. Fa quel che devi fare ; poiché Iddio
vincie conquista- «mi ha tenuto lontano da quelle «mangerie» (abusi, indelicatezze) basse
teaiprmcipiodei
^ ^ ^^^ desiderio di esse dopo la tua lettera, nella quale non rispetti l'onore
dominio araoo, -^
^
e in particolare « e non tratti generosamente un fratello. Per Dio, o ibn al-Khattàb, io quando
« si vuole ciò da me [mi si accusa cosij sono ardente d' ii-a per la mia anima
« (dignità), per tenerla pura ed onorarla, e non conosco mie azioni in cui
« veda appiglio [per le accuse]; e io invero osservo quanto tu non hai osser-
« vato (o: ricordo quanto tu non hai ricordato). E ancorché fossi un giudeo
« di Yatjirib, non avrei aggiunto (offese) : Dio
perdoni a te e a noi, e ho
« taciuto di cose che tu sai, e per la mia lingua era facile dire; ma è ben
«noto quanto grandi prerogative (o diritti) Dio t'ha dato».
Gli rispose 'Umar b. al-Khattàb :
«Da 'Umar b. al-Khattàb ad 'Amr b. al-'Às. Salute a te; lodo per t«
« Iddio: aU' infuori del quale non vi è altro Dio. Sono meravigliato della
« quantità di mie lettere [rese necessarie] per il tuo ritardo nel kh a r a g :
« la tua risposta poi va per vie oblique. Sai bene che io non mi accon-
« tento da te se non con la chiara verità, e non ti ho mandato in Egitto
« per farne nutrimento tuo e dei tuoi, ma invece ti ho mandato per quanto
« speravo che avessi accresciuto il kharàg e avessi ben governato. E ap-
« pena ti sarà giunta questa mia lettera, manda subito il kharàg, che
« esso è reddito (fay) dei Musulmani. Io ho presso di me chi tu sai esser
« gente povera. Salute ! »
Gli scrisse allora Amr b. al-'As :
« In nome di Dio clemente, misericordioso.
« A 'Umar b. al-Khattàb da 'Amr b. al-'As. Salute a te. Lodo Iddio
« all' infuori del quale non vi è altro Dio. Mi è giunta la lettera del Prin-
« cipe dei Credenti, in cui egli mi trova lento nel kharàg, e crede che
« io mi allontani dalla giustizia e mi discosti dal retto cammino. Io invece
« per Dio non desidero diversamente dal bene che tu sai ; ma la gente
« del paese mi ha pregato di aspettare che la loro messe si maturi. Ho
« avuto in vista i Musulmani ; e (nell' interesse di questi) il trattarli dol-
« Gemente è meglio che taglieggiarli in modo che si riducano a vendere
« quello di cui non possono fare a meno. Salute !» (M a q r ì z i Kh i t a t
I, 78, lin. 3-79, lin. 4) [M. G.].
Cfr. 21. a. H., § 237.
§ 794. — (abu Yùsuf, senza isnàd). Tutti i politeisti, i maghi, gli adora-
tori di idoli, gli adoratori del fuoco e delle pietre, i Sàbi ed i Samaritani (al-
Sàmirah) fiu-ono obbligati a pagare la gizyah, fatta eccezione per gli
456.