Annali dell'Islam

23. a. H. §§ 649, 550.
ultimo tattore (tralasciando altri di minor momento per noi) era l'assenza,
o voluta o spontanea, di ogni senso critico vero nel vagliare i documenti
orali, con i quali essi intesero porre le basi del diritto musulmano.
A questi tre potremmo aggiungerne anche un quarto, del quale al>biamo
già fatto cenno, ossia il bisogno sentito di giustificare a tutti i
costi le leggi principali del nuovo Stato, o ricollegandole strettamente con
sentenze del Profeta, o anticipando ai primi tempi dell'Isiàm istituzioni di
due secoli più tardi (B e e k e r Beitrage, 82; Becker, ZA., voi. XVIII,
301 e segg. ; Wellhausen R eie li, pag. 177).
L'unico modo possibile per uscire da sì fitto groviglio saia quello di
tentare una spiegazione servendosi del metodo storico, vale a dire ritor-
nando ai primordi e studiando gli eventi della vita di Maometto dal solo
punto di vista fiscale. Quando avremo stabilito che cosa esisteva ai tempi
del Profeta, ci riuscirà relativamente facile di chiarire quali furono le no-
vità introdotte da Umar, e le ragioni delle medesime.
§ 550. — In altri passi precedenti degli Annali abbiamo dimostrato
già con varie ragioni come il Profeta, nel corso della sua fortunosa carriera,
non mirasse mai realmente, o almeno mai palesasse esplicitamente altro scopo
oltre quello, di conquistare Makkah e d' islamizzare il santuario qurasita ed i
suoi protettori, i Qurays (cfr. 10. a. H., §§ 114-119). Quanto gli venne dopo
e in pi il, oltre questa mèta, fu cosa da lui né ricercata, né forse nemmeno de-
siderata. Il suo sguardo non solo non si spinse mai al di là dei confini d'Arabia,
ma in realtà non abbracciò mai più d'una parte ben ristretta della penisola.
Se egli avesse mai veramente aspirato a quanto gli viene erroneamente
attribuito, ossia alla diffusione mondiale dell'Islam ed alla conversione del-
lumanità ('), non solo la sua condotta politica e militare, dopo la presa
di Makkah, sarebbe stata profondamente diversa, vale a dire eminente-
mente aggressiva e conquistatrice, ma, senza dubbio, un argomento di tanto
straordinaria importanza per la sua missione sarebbe stato ampiamente
discusso e propugnato nel testo sacro: egli non avrebbe mancato di spe-
cificare il grande disegno mondiale e fis.sare con qualche precisione il
trattamento da accordare ai popoli vinti non arabi rimasti fedeli alla
religione degli avi. Noi avemmo invece occasione di notare come dopo la
resa di Makkah la politica di Maometto divenis.se sovrattutto pacifica, i