Annali dell'Islam

23. a. H. j§ 650, 661.
aralio, ma importato)) egli non intendeva il genere umano, ma solo quel piccolo mondo che egli cono- 23. a. H.
.('«va e di cui ei curava, mondo che non abbracciava forse nemmeno tutta la penisola. [Le condzionl fi-
scali delle pro-
§ 551. — Un altro errore commesso da molti nostri predecessori iiellu vincie conquista-
studio dell'evoluzione fiscale e giuridica dell'Isiàm, errore dovuto pure alle dominio arabo,
conclusioni teoriche unificatrici delle scuole posteriori, provenne dal fatto ^ '" particolare
che i singoli paesi conquistati dagli Arabi si trovavano ognuno in condi- -umar.
zioni diverse e sotto diversi regimi ;
siccome
gli Arabi accolsero per in-
tero gli ordinamenti fi.scali esistenti, in principio non esistè una sola
legge, né una sola legge poteva in verun modo conveniie a tutte le Pro-
vincie del novello impero. Il Becker (Beitràge, 81) è stato il primo a
pone in rilievo questo fenomeno importantissimo per la corretta intel-
ligenza dell'Islam primitivo: i suoi oramai classici studi sulle vicende fiscali
dell' Egitto sono la più valida e convincenta prova di tale asserto.
In Babilonide, ossia il Sawàd, gli Arabi trovarono tutto un complesso
di leggi e di consuetudini riguardanti la proprietà individuale, ed i rap-
porti di questa con il fi.sco, che rimontava all'antica civiltà sumerico-ba-
bilonese. Sebbene questo insieme avesse subito profonde trasformazioni
nella sua esistenza millenare, pur aveva avuto vita e sviluppo ben distinto
da quanto avveniva ad occidente dell' Entrate, in Siria. La quasi continua
separazione politica aveva grandemente contributo a tale separato sviluppo,
nonostante che l'influenza babilonese si facesse profondamente sentire in
tutto LI versante Sirio sin dalla metà del secondo millennio avanti Cristo.
Con l'avvento dell' Ellenismo le differenze tra la Siria e la regione
Tran.s-Eufratica crebbero sempre più onde, come osservammo a proposito
«lei Sassanidi, il cor.so dell'Eufrate in Siria segjiò il confine tra l'oriente
vero ed il mondo ellenizzante, in grembo al quale sorse il Cristianesimo.
Il dominio di Roma durato sei secoli acuì ancora il divario tra la Siria
e la regione Tigro-Eufratica, perchè nel corso dei lunghi secoli molte
usanze orientali furono sostituite da leggi romane nelle provincie sotto-
messe agli imperatori. In Siria poi era sempre mancata una civiltà antica
eminentemente propria e caratteristica: per la sua posizione geografica la
Siria fu .sempre campo aperto alle fusioni di lazze e di civiltà, la .scena
• li continue trasformazioni. Ora è legge indi.scutibile che, come una specie
biologica è tanto più tenace, quanto più è antica, cosi pure una civiltà
quanto più lungamente ha fiorito duna esistenza propria e nazionale tanto
più duratura essa vive, tanto più resiste all'influenze disgreganti di con-
tatti con altre civiltà.
Questa legge si adatta mirabilmente nel caso nostro, quando passiamo
a .studiare le condizioni dell' P^gitto, erede tenace di una civiltà più volte