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Annali dell'Islam

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23. a. H.<br />

jARABIA. - Il<br />

liffo Umar:<br />

Casue<br />

caratteristi che<br />

personali.]<br />

5§ 32H-330. 23. a. H.<br />

. sonza<br />

1 labilità<br />

Se questa tradizione, che .sembra ben fondata nell'isnàd, perchè breve<br />

pretesa di giungere fino ai giorni stessi di Umar, ha qualche pro-<br />

d'esser vera, risulterebbero per lo meno erronee tutte le tradi-<br />

zioni riguardanti la compilazione scritta dei versetti quranici durante il<br />

califfato di abù Bakr (cfi-. 11. a. H., §§ 225-235). D'altra parte qui ab-<br />

biamo, per quanto buona, una sola tradizione contro la pletora di quello<br />

che pongono la collezione del Qur-àn sotto abu Bakr. Anche se molte di<br />

quelle tradizioni possono essere semplici copie l'nna dell'altra, e perciò in<br />

gran parte apocrifo, pur nondimeno il loro numero, se non altro, ci im-<br />

pone di andar guardinghi prima di sacrificarle tutte. Siffatta misura ra-<br />

dicale, è bene dirlo, ha molte ragioni che militano in suo favore, e molti<br />

e giavi sono i dubbi sui motivi e sovrattutto sui particolari della pre-<br />

tesa collezione Bakriana. Torneremo ad esaminare tutta la questione,<br />

quando tratteremo della compilazione del testo ufi&ciale del Qur"àn sotto<br />

il Calitfo Uthmàn. È probabile però che vivente abù Bakr, si procedesse<br />

in via privata ad una collezione non ufficiale dei versetti rivelati, una<br />

copia né completa né definitiva. È probabile che la vera copia ufficiale<br />

si facesse soltanto sotto Uthmàn, e che le asprissime critiche destate dai<br />

provvedimenti del vecchio Califfo abbiano colorito tendenziosamente tutte<br />

le notizie sulla compilazione scritta dei versetti quranici regnante abù<br />

Bakr. È forse cagionata da intenti tendenziosi anche questa tradizione? E<br />

nel caso affermativo, per quale ragione e con quali scopi?<br />

§ 329. — (abù-1-Walìd, da Sulaymàn b. Harb, da Hammàd b. Sa-<br />

lamah, da Humayd, da al-Hasan b. Muslimi al-Makki). 'Umar b. al-Khattàb<br />

prepose a Makkah Nàfi' h. 'Abd al-Hàrith al-Khuzà'i, e quando 'Umar<br />

venne [a Makkahj quegli gli andò incontro. Disse 'Umar: « Chi hai fatto<br />

«tuo luogotenente in Makkah?». Rispo.se: « ibn Abza ». Disse Umar:<br />

«Hai preposto alla gente di Dio uno dei ma w ài il ». E si adirò, tanto<br />

che sorse sulle staffe. Ma disse [Nàfi'] : « Ho trovato che meglio di tutti<br />

« sapeva leggere il libro di Dio, e che era il più istruito nella legge di<br />

« Dio >. Si placò allox-a Umar tanto che ricadde sulla sella. Poi disse:<br />

« Se dici questo [se è vero che Nàfi' è tale] ho veramente inteso l' Inviato<br />

« di Dio (lire : Iddio altissimo innalza con questa religione alcuni ed altri<br />

«abbassa» (Azraqi, pag. 380. Un. 15-381, lin. 1) [M.J.<br />

Si tratta sempre del solito argomento : vale più un buon musulmano,<br />

anche non arabo, che un arabo: Sincerità di fede vale più che sangue<br />

arabo (cfr. § 379).<br />

§ 330. — (abù-1-Walid, da suo nonno, da ibn Uyaynah, da ibn Cfurayg,<br />

da ibn abì Mulaykah, da ibn Abbàs). Gli disse ibn Safwàn: « Come<br />

l&2.

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