Annali dell'Islam

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spiccato, mai dimenticò l'origine religiosa della sua rilorma. Maometto mai 23. a. h.
perde di vista una grande verità, che cioè solo per il tatto di esser stato '"i'^o*mo°ed^ii
riformatore e predicatore religioso, era riuscito a diventare il sovrano più vrano: sìntesi
potente d'Arabia. L'mar rimase invece essenzialmente uno spii-ito pratico.
utilitario. Egli tòrse ebbe una parte considerevole all'indirizzo politico ed
aggressivo dell' Isiàm in Madinah ed all' intransigenza verso gli Ebrei del
Higàz. Dm-ante il suo governo diede varie prove di volere irreligiosiro il
moto islamico e gli Arabi; ma esse rivelano, più che una fede propria, una
chiara intuizione del grande pregio della fede come istrumento d'ordine e
di governo, perchè inculcava o cercava d'inculcare alcuni elevati principi
nella mente di persone che ne mancavano affatto.
§ 819. — La partecipazione quindi di 'Umar alla formazione dol-
rislAm durante il periodo makkano e poi durante i memorabili dieci anni
della dimora in Madinah è fenomeno complesso. E difficile stabilire con
precisione quanto fosse il contributo del solo Pi-ofeta, e quanto fu opera
suggerita segretamente, o indii-ettamente, da 'Umar. La tradizione su questo
punto delicato è molto parca di notizie, com'è naturale : potremmo persino
maravigliarci come qua e là la tradizione abbia ammesso certe ingerenze
di 'Umar, che le sarebbe stato facile sopprimere. Il fatto stesso però che
'Umar carpisse il sommo potere alla morte del Profeta, prima indiretta-
mente con abù Bakr, e poi direttamente col proprio governo, è la prova
che egli, dopo il Profeta, fosse l'artefice maggiore di quanto si era fatto
prima.
Notevole è che 'Umar non comandasse mai una spedizione militare,
ma rimanesse sempre vicino a Maometto, ed a quanto sembra, non lo
lasciasse mai. In questo dobbiamo vedere l'azione concorde del Profeta e
di 'Umar.
Il Profeta aveva in altissima misura quella preziosa dote di saper
scoprire le vere qualità degli uomini, attirarli a sé, dar loro il compito
che meglio conveniva al carattere ed alle facoltà di ognuno e strettamente
associarli tutti ai propri destini, tramutando in seguaci utili e devoti gli
uomini più difficili e imperiosi del tempo suo. Fu questo uno dei lati più
originali, più geniali e più proficui della natura e dell'intelligenza del
Profeta, perchè potè così aggiogare armonicamente al proprio carro le
forze maggiori d'Arabia. Così osserviamo come tra i più antichi Compagni
del Profeta oriundi di Makkah non esistesse alcun guerriero, capace di
comandar -schiere, e che quindi appena Maometto potè a.ssicurarsi i .ser-
vizi di alcuni tra i più notevoli e bellicosi membri dell'aristocrazia mak-
kana, quali 'Amr b. al-'Às e Khàlid b. al-Walid, li chiamas.se ad a.ssumere
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della sua vita e
del suo califfato.)