Annali dell'Islam

§§ 643^ii. 23. a. H.
23. a. H. ,ii tassare nel modo detto a 1 -m uqasamah ('j. al-Mansuv morì prima
jLe condizioni fi-
scali delle Pro-
eli dare sodist'azione alle domande, e la riforma tributaria fu compiuta
vincie conquista legnante al-Mahdi, ma ne fu eccettuata Aqabah llulwàn (fìalàdzuri.
lealprìnciplodel
dominio arabo, -i i-'^i '^)-
e in particolare .
sotto il
'Umar I
regno di Nota 1. — Il sistema tributario adottato dal Califfo 'Umar per il Sawàd fu quello che i teorici
posteriori deliuirono con il termine 'ala al-misàhah, vale a dire, secondo misura di superficie. Il
sistema era duplice; singoli fondi, capaci di coltura, dovevano pagare un tributo annuale (cfr. Miwardi,
2G0), ma questo era applicato più raramente; oppure pagavano soltanto i fondi sotto coltiva-
zione. L'ammontare del tributo dipendeva dalla natura del suolo, dal modo di irrigare, dai prodotti che
era capace di dare e dalla vicinanza ai porti ed ai magazzini. Questo sistema era quello inaugurato
(oppure, forse meglio, lasciato) dal Califfo limar nell'Iraq (cfr. Balàdzuri, 269 e segg.), e del pari
iu altri paesi, per esempio, la maggior parte della Persia, Dabil e varie altre parti dell'Armenia (Balàdzuri,
210). Il nome provenne dal fatto ohe, per imporre la tassa, fu necessario misurare la super-
ficie della terra. Il sistema chiesto di poi dagli abitanti del Sawàd, e detto 'ala muqàsamah, non si
fondava sulla misura della superficie, ma sulla quantità di prodotti dei terreni coltivati, e la quota era
fissata da un trattato speciale, consistendo, secondo i casi, sia nel decimo, sia nel quarto, sia nel terzo
del raccolto, tenuto conto della produttività del suolo, delle spese di coltura, della vicinanza ai mer-
cati ed ai paesi abitati : la quota invece diminuiva in proporzione delle circostanze avverse alla coltura
ed allo smercio dei prodotti (cfr. la nota del D e Goeje, in Balàdzuri Gloasarium, 86-87i.
In una seguente tradizione (di 'Abdallah b. Sàlih al-'Igli, da abù Zuliayd 'Abthar b. al-Qàsim
al-Kiìfi) ò narrato che un impiegato: le decime che si esigevano dai beni concessi in feudo (qatà-i'),
quando fu fatta la riforma tributaria nell' 'Iraq, non equivalevano i^mà yukàlj al quinto della metà
(^ums al-nusf, ossia il decimo) che si riscoteva dagli istàn (cfr. §§ 648, 722 724, eMuqaddasi, 138ì.
Perciò occorreva che sopra il garib dei qatà-i', sul quale vigeva il sistema tributario della masàhah,
s'imponesse anche il quinto che si riscoteva dal garib al-istàn. E cosi fu fatto fBalàilzuri, 272).
Il senso preciso di queste parole mi sfugge.
I 644. — f'Abdallah b. Sàlih al-'lgli, da abù Zubayd Abthar b. al-
Qàsim al-Kùfi, da tradizionisti degni di fede). Hudzavfah misurò la super-
ficie del paese irrigato dal Tigri, Saqya Diglah, e morì in al-Madàin. Da
liii prese nome Qanàtir Hudzayfah, perchè vi dimorò e lo restaurò. Il suo
[si compo-
cubito (dzirà') quello cioè detto di Hunayf (dz i r à ' Hunayf)
neva] della lunghezza dell'avambraccio (dzirà' al-yad), del pugno e del
pollice disteso (Balàdzuri, 272).
§ 645. — (al-Walid b. Sàlih, da al-Wàqidi, da Abdallah h. Abd al-
"aziz, da Ayyùb b. abì Umàmah b. Sahl b. Hunayf, da suo padre abu
Umàmah b. Sahl b. Hunayf). 'Uthmàn b. Hunayf appese il sigillo sul collo
(khatama... fi riqàb) di 550,000 non arabi (ilg); e il kharàg ammontò
durante il suo governo a 100,000,000 di dirham (Balàdzuri,
270-271).
Cfr. §§ 613 in fine, 647, 774.
I 646. — (abù 'Ubayd [al-Qàsim b. Salàm], da Kathir b. Hisàm, da
Orà'far b. Burqàn, da Maymùn b. Mihràn). Il Calififo 'Umar mandò Hu-
dzayfah ed ibn Hunayf a Khàniqin, che era uno dei primi luoghi conqui-
stati, e posero i bolli sui colli degli ahi al-dzimmah e poi riscossero
il kharàg (Balàdzuri, 272).
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