Annali dell'Islam

H42, 343. 23. a. H.
23. a. H. grande massa dei neo-musulmani, si accrebbe di numero e di vigore du-
ruomo ed il so- lolite il califfato di limar, jjer effetto dell'immenso successo delle armi
vrano: sintesi arabe, considerato come una riprova della divinità della missione e del-
dei suo califfato.] l'eccellenza delle dottrine. Nemmeno la crudelissima lezione inflitta dalla
peste dell'anno 18. 11. valse a scuotere tale ottimismo, ed 'Umar stesso
ne sentì di rimando V inflvienza, egli che ne era uno dei massimi forma-
tori e creatori.
Così ne venne che Umar apparve più religioso di quanto fosse real-
mente, perchè, dominato dal preconcetto disciplinare, volle che le leggi
dell'Isiàm venissero seguite ed osservate con maggiore puntualità di quanto
lo stesso Profeta aveva richiesto. Grazie a questo indirizzo rigoroso e quasi
opprimente l'Islam colpì l'immaginazione dei popoli viventi fìiori d'Arabia,
presso i quali la religione consiste specialmente nella disciplina e nel rito,
e più questo è rigido, più si confà al loro modo di sentire. Fra questi, e
non propriamente in Arabia, nacque e fiorì quella mala pianta dell'oriente,
importata purtroppo anche in occidente, il fanatismo religioso.
A questo 'Umar contribuì la parte sua, cooperaìido alla formazione
del rito islamico, e insistendo sulla rigida osservanza delle prescrizioni del
Qur'àn :
accrebbe
un difetto, ma diede una nuova forza alla compagine
musulmana, cementandone meglio le parti sinora assai sconnesse o preca-
riamente accozzate insieme.
§ 843. — Grii Arabi in brevissimo periodo di tempo si erano impadroniti
di una estensione enorme di tei'ritorio, popolato da un numero di abitanti
che nel califfato di 'Umar, secondo i calcoli apjjrossimativi del Muller
(I, 271-272), ammontavano a tre volte tutti gli abitanti della penisola ara-
bica. Se il dominio di questa minoranza sopra una maggioranza che ogni
giorno aumentava, doveva in qualche modo affermarsi dui-evolmente, occor-
revano alcune misure di pi'ecauzione, tanto più necessarie quanto maggiori
e più diffìcili a superare erano le distanze che separavano la sede centrale
del governo dai suoi lontani rappresentanti. Bisognava innanzitutto impe-
dire r indefinito, inorganico estendersi delle conquiste, perchè aumentava
sempre più lo squilibrio tra dominanti e dominati e perciò l' instabilità del
novello dominio. Bisognava poi mantenere il più che fosse possibile netta
e precisa la distinzione tra servi e padroni, e mantenere in questi lo spi-
rito marziale antico e l' intimo senso della superiorità assoluta sui vinti.
Infine si doveva dare alla minoranza dominatrice una valida organizzazione
militare, che la rendesse eflScacissimo istrumento di governo, conservando
sempre la sua grande mobilità, con cui appunto erano state conseguite
tutte le maggiori vittorie.
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